Nei giorni scorsi , presso la Chiesa di San Simeone ad Alvito, si è svolta “la festa dei Passaggi”, nel XXVI anno dell’Associazione Oasi Mariana Betania. Si tratta di una festa particolarmente sentita da parte di tutti i membri che si rinnova ogni anno. Ma questa volta le circostanze hanno permesso che l’atmosfera e le emozioni siano state più coinvolgenti del solito.
Non sembra un caso infatti che la celebrazione sia avvenuta nel giorno VIII di Pasqua, quello che porta a compimento il Mistero pasquale celebrato nella resurrezione del Signore, festa anche della Divina Misericordia, e in un momento particolare della nostra Chiesa locale. Pasqua è il passaggio per eccellenza, poiché è il passaggio di Dio in mezzo al suo popolo per strapparlo dalle tenebre della solitudine e della paura e portarlo alla luce della vita nuova e della comunione: è quanto si è notato nel corso della celebrazione: un momento di comunione forte per tutti i presenti e per l’intera Chiesa diocesana.
Il Signore è grande e la sua misericordia va oltre i pensieri e le conclusioni umane. L’apparente iniziale tensione si è sciolta subito nell’accogliere il nostro vescovo Gerardo Antonazzo: un lungo applauso solidale come un abbraccio, ha riscaldato i cuori, il suo volto stanco e provato dall’ingiustizia dell’infamia, dopo le parole di benvenuto di don Alberto Mariani, si è disteso in un sorriso rassicurante. La liturgia della Parola, otto giorni dopo la Pasqua, mette in evidenza il mondo delle comunità cristiane che vivono l’eredità del Crocifisso-Risorto; in particolare il Vangelo di Giovanni che riporta l’esperienza di Tommaso .
Il Vescovo, nel corso della sua omelia, da questo brano ha colto tre termini chiave: Fede,Misericordia, Impegno. La fede è il tema dominante del Vangelo ed è provocata dalla Misericordia. Tommaso è proprio provocato da Gesù: “Vieni…tocca…”. Le piaghe, le ferite non sono più segno di sofferenza ma di gloria, di bontà dello Spirito che arriva a noi. “L’apostolo – ha ancora spiegato il Vescovo – fa esperienza della tenerezza di Cristo e della sua Misericordia che lo sa arrendere”.
Tommaso non deve essere visto come l’incredulo, ma come il credente, anche di oggi, che ha bisogno di toccare e vivere la realtà cristiana. Egli crede, perché comprende che Gesù si è interessato a lui, alla sua persona, in modo esclusivo. Questo ha un valore pedagogico: mettere in contatto con la misericordia non solo con la testa, altrimenti il cristianesimo si riduce ad ideologia, a filosofia, ma con il cuore. Ecco perché il terzo termine: l’ Impegno, è la promessa che i voti che i membri dell’Oasi rinnovano, dovranno essere vissuti attraverso la luce della fede, sempre.
Ogni persona consacrata dice di sé con questo segno: con il voto mi consegno a Colui che perfeziona e porta a compimento la mia vita. Il Rito dei Passaggi è il momento più incisivo di tutta la celebrazione. I membri dell’Associazione sono chiamati a rinnovare il proprio impegno secondo quanto previsto dal suo Statuto e dal Regolamento. La Comunità che cresce sulla Parola è sottoposta ad uno scrutinio sulla scia di quelli battesimali.
L’Oasi Mariana Betania è una comunità ecclesiale così strutturata: membri effettivi, gruppi in cammino suddivisi a loro volta in probandi, novizi I-II-III-IV anno. È questo un modo per mettere a disposizione di Gesù, su invito di Maria, come i servi a Cana di Galilea, quell’acqua che lui, nella sua infinita bontà e misericordia trasformerà secondo i bisogni della Chiesa e del mondo. Per tutti i partecipanti, vivere questo momento ha rappresentato una gioia autentica da esprimere e condividere in fraternità. E’ bello concludere con le parole tanto care a don Alberto Mariani, motto ormai di tutta la comunità: “…..con Maria, per Gesù, al Padre nello Spirito…” e ancora come Gesù dice nel Vangelo:“…Amatevi… da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”.
Franca Simone