Gli attori della scuola del Centro Universitario Teatrale di Cassino, chiuderanno l’anno accademico 2015/2016 con un saggio-spettacolo interamente dedicato al grande drammaturgo siciliano Luigi Pirandello, ispirandosi liberamente ad alcune delle sue principali opere teatrali. Diretto da Giorgio Mennoia, l’intero cast tornerà nella suggestiva cornice del Teatro Romano con oltre cinquanta elementi rievocando gli scalognati, i teatranti e le creature mostruose del mito (incompiuto) de “I giganti della montagna”. Ma non solo. Quello del Cut sarà uno spettacolo ricco di contaminazioni di altrettanti celebri scritti pirandelliani, da “Liolà” al “Berretto a sonagli” a “Sei personaggi in cerca d’autore”. Il regista Mennoia ha voluto così ripercorrere la produzione drammaturgica del Premio Nobel per la letteratura del ’34 nelle sue convenzionali quattro fasi di maturazione artistica: il teatro siciliano, il teatro umoristico-grottesco, il teatro nel teatro e il teatro dei miti.
“Fantasmi e pazzi” andrà in scena il 24 luglio e aprirà anche quest’anno la XX edizione di Cassino Multietnica. “L’appuntamento estivo del Cut torna puntuale anche in questa stagione con l’intento di voler omaggiare il grande poeta e narratore italiano del Novecento – spiega il direttore artistico del Centro Universitario Teatrale di Cassino, Giorgio Mennoia – mettendo in scena uno spettacolo che racconti il teatro e l’arte tra umorismo e drammaticità, secondo immagini, metafore, paure e passioni sempre molto attuali”.
L’opera di Pirandello “I giganti della montagna”, iniziata presumibilmente intorno al 1930 e rimasta incompiuta a causa della morte dello scrittore, è considerata il suo testamento spirituale. In esso si narra dell’antica villa della scalogna in cui abitano il mago Cotrone e i suoi misteriosi e bizzarri compagni, in realtà fantasmi abituati da sempre all’isolamento e alla solitudine, ma soprattutto dediti all’immaginazione e alla fantasia. “È cosa naturale. Avviene ciò che di solito accade nel sogno. Io lo faccio avvenire anche nella veglia. Ecco tutto. I sogni, la musica, la preghiera, l’amore… Tutto l’infinito che è negli uomini, lei lo troverà dentro e intorno a questa villa”. Gli scalognati accolgono la compagnia di attori spiantati e girovaghi guidati dalla contessa Ilse. I teatranti, nonostante fossero caduti in disgrazia da tempo, avevano continuato a vivere di, e, per il teatro, tanto da accettare di esibirsi nella villa davanti ai potenti signori della montagna. L’opera originale si interrompe con l’arrivo dei giganti mentre si odono musiche e urla quasi selvagge. Le ultime parole scritte da Pirandello vengono affidate a Diamante, la seconda donna della compagnia: “Ho paura…”. Da qui il regista del Cut, nel suo personale epilogo, ha continuato a sottolineare come tra amore e follia il sentimento forte e puro di bisogno dell’arte, della favola, del sogno incontrerà e si scontrerà con la mostruosità del materialismo, di quella vita arida, superficiale e corrotta, vuota di impulsi passionali e vitali espressi dal teatro. Sarà comunque impossibile distruggere la poesia: ogni tipo di rifiuto non impedirà a quello spirito di vivere e riprendere a parlare in un altro tempo lontano.
Gli oltre cinquanta interpreti saliranno sul palcoscenico domenica 24 luglio alle ore 21,00 presentati da Claudia Conte e Gaetano Franzese e saranno accompagnati per l’intera durata della messinscena dal percorso musicale curato dal maestro Antonio Lauritano. “Siamo lieti di chiudere l’anno accademico del Centro Universitario Teatrale di Cassino con uno spettacolo che inaugurerà la programmazione estiva di Cassino Multietnica al Teatro Romano – spiega Marco Mattei, responsabile organizzativo del Cut – che, da sempre, regala spettacoli di grande interesse e divertimento per il pubblico proveniente da tutto il territorio dell’hinterland cassinate”.