In ricordo dell’antica amicizia maturata negli ultimi anni della formazione sacerdotale, il prossimo 22 dicembre 2016, alle ore 11,30 nella chiesa di Santa Restituta, verrà collocato, in posizione simmetrica alla effigie di mons. Piccirilli, un mosaico in tessere di vetro opalescente raffigurante il volto di san Giovanni XXIII, realizzato dagli allievi della classe IV B del locale Liceo Artistico “Antonio Valente”, sotto la guida della prof.ssa Olga De Gasperis, responsabile di Laboratorio e del progetto, con la collaborazione dei docenti delle materie di indirizzo artistico,
Fabio Landolfi e Luigi Safina, tutti incoraggiati e sostenuti dalla dirigente scolastica, preside Clelia Giona. Le varie fasi del lavoro sono state documentate mediante filmati e foto, a dimostrazione dello spirito di collaborazione proprio della sezione Arti Figurative, il cui laboratorio recentemente rinnovato si occupa del linguaggio artistico e dell’educazione visiva applicata a diversi ambiti creativi.
Per la posa in opera del mosaico hanno offerto fattivo supporto tecnico il prof. Loreto Gliottone, titolare della Ditta Gliottone Marmi e l’impresa edile Franco Di Pede. L’iniziativa, alla quale ha prontamente aderito il preposto mons. Bruno Antonellis, è stata pensata, proposta e promossa, per ragioni affettive e storiche, dal preside Luigi Gulia, anche in qualità di membro del Comitato Scientifico della Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Ed infatti nella prestigiosa sede della Fondazione, che custodisce il patrimonio archivistico, fotografico e librario di Angelo Giuseppe Roncalli riversato dal cardinale Loris Francesco Capovilla assieme ad opere di Maestri d’arte del Novecento a lui ispirate, saranno conservati i disegni preparatori e gli elaborati finali realizzati.
Sarà un modo molto importante di valorizzare gli alunni del Liceo sorano che ne sono autori: Debora D’Angelo, Flavia Gennaro, Alessandro Leva, Riccardo Rossini, Kristian Zaccardelli. La cerimonia d’inaugurazione sarà molto semplice. Saranno presenti la dirigente Giona, i docenti e tutti gli alunni del Liceo Artistico. All’inizio sarà mons. Bruno Antonellis a porgere il saluto ed il ringraziamento per questo meritorio e significativo evento; seguirà un breve intervento storico del preside Luigi Gulia, a cui si deve l’intuizione e la proposta dell’intelligente idea; quindi la spiegazione da parte degli alunni sulle fasi e sulla tecnica di realizzazione; ed ancora il saluto della dirigente scolastica Giona ed infine l’ inaugurazione e la benedizione del mosaico. In questa, come già è accaduto in altre numerose circostanze del passato, il Liceo Artistico “Antonio Valente” di Sora dà conferma della sua riconosciuta qualità didattica e dell’efficacia dell’iter formativo che ha educato generazioni di giovani avviandole a professioni di alto prestigio culturale e sociale.
«Tra i condiscepoli un cordialissimo amico. don Giuseppe Piccirilli di Sora. Fu un santo sacerdote. Il suo ricordo è tra i più cari»: queste parole furono pronunciate da papa Giovanni XXIII il 16 novembre 1960, durante una storica udienza riservata alla diocesi di Sora.
Sono scolpite sul monumento funebre di mons. Giuseppe Piccirilli (1879-1938) nella chiesa di Santa Restituta, di cui il sacerdote, nativo di Alvito, fu infaticabile ricostruttore dopo il terremoto del 1915 e generoso preposto. Per questa ragione nel 1975, l’allora parroco, mons. Vincenzo Marciano volle che quel sepolcro, ideato dal maestro Giovanni Leonetti, custodisse i resti mortali del suo benemerito predecessore.
Laureato in Teologia e in Diritto, mons. Piccirilli fu maestro illuminato di giovani avviati al sacerdozio, educatore amorevole e animatore dei circoli di Azione Cattolica, promotore di esperienze artistiche, come l’attività filodrammatica e di esplorazione turistico-culturale del territorio.
Sul lato destro della tomba un mosaico ne raffigura il volto mansueto e paterno. Negli anni della sua formazione presso il Seminario Lateranense di Roma era stato condiscepolo del bergamasco Angelo Giuseppe Roncalli (1881-1963), il futuro papa del Concilio Ecumenico Vaticano II e della “Pacem in terris”.
Due i motivi per i quali Sora occupava un posto speciale nel cuore di Giovanni XXIII: l’amicizia con don Giuseppe Piccirilli e la venerazione verso il cardinale Cesare Baronio, del quale aveva adottato il motto “Pax et oboedientia” per il suo stemma episcopale “Oboedientia et pax”, conservato poi nello stemma pontificio.
Alla cerimonia inaugurale sono stati invitati il vescovo diocesano, mons. Gerardo Antonazzo, il sindaco di Sora, arch. Roberto De Donatis, l’assessore alle Politiche Culturali, M° Sandro Gemmiti, la consigliera delegata alla Pubblica Istruzione, dott.ssa Serena Petricca e l’intera cittadinanza.
Gianni Fabrizio
Addetto stmpa
Diocesi di Sora