Quarantuno bambini, otto maestri, una famiglia speciale, quella di Luca Polsinelli, un’abbazia, una visita d’istruzione, tante storie di vita.
Sono stati questi gli elementi di un’esperienza indimenticabile, a coronamento della scorsa edizione del Concorso dedicato a Luca Polsinelli. Ma andiamo con ordine.
Nei giorni scorsi, le classi V A-B-C della Scuola Primaria “Achille Lauri” dell’Istituto Comprensivo n.3 di Sora si sono recate a Montecassino: non una delle tante e normali visite guidate, ma un’occasione per alcune opportune riflessioni e considerazioni su quanto accaduto nella “nostra” storia, una storia di guerra, di sacrificio, di distruzioni, di grande abnegazione.
Una storia attuale, purtroppo ancora oggi, in altri Paesi del mondo. Argomenti che i piccoli delle classi quinte avevano già affrontato in classe, riflettendo insieme alle maestre, soprattutto in occasione della partecipazione, lo scorso anno, al Concorso dedicato al Maresciallo Capo Luca Polsinelli.
Ed è grazie alla famiglia Polsinelli che gli alunni della Scuola Primaria “Achille Lauri”, hanno potuto tenere l’ interessante visita guidata, poichè l’elaborato dell’anno scolastico scorso è stato ritenuto meritevole del loro personale, concreto ed ambito premio.
“E’ stato entusiasmante rilevare l’interesse degli alunni a questi argomenti e l’attenzione e la concentrazione con cui hanno seguito la visita guidata e le spiegazioni della guida che accompagnava il gruppo”.
Questo il commento degli insegnanti presenti alla visita guidata. Ora le stesse classi si stanno preparando a partecipare alla X edizione del Concorso, con un’altra loro idea originale, nata proprio tra le mura dell’abbazia di Montecassino.
Sarà la loro ultima volta nel Plesso che li ha visti insieme per cinque, indimenticabili anni, perché dal prossimo, tutti frequenteranno le varie scuole medie della Città. Quindi un “grazie” grandissimo le classi lo rivolgono alla famiglia Polsinelli per aver fornito loro questa opportunità, e consapevoli della validità del “non dimenticare”, si augurano di vivere altre, edificanti, esperienze consimili per accrescere il loro senso del rispetto, della civiltà, della pace e della solidarietà. Valori per i quali i nostri “eroi” possono morire, ma non essere dimenticati.
Gianni Fabrizio
Addetto stampa
Diocesi di Sora