Carnello / L’Officina della Cultura celebra, domani 14 maggio, la festa della mamma

 

Festa della mamma Carnello immagine 2     Festa della mamma Carnello immagine 3

“Un bouquet di facezie, voci e suoni”,  è lo slogan che l’Officina della Cultura ha voluto dare all’iniziativa in esame. Hanno  sentito la necessità di far confluire l’interesse e l’impegno dei ragazzi di Effetto Teatro in un “appuntamento” forte. Allora è stata  rivitalizzata la “Festa della mamma”, una ricorrenza che risale agli albori della prestigiosa Associazione e che cade proprio alla fine dell’anno “scolastico”.

Tale “festa” è da sempre considerata un momento corale in cui una parte della società, che vive nel nostro comprensorio, si riunisce sia per il coinvolgimento di giovani e giovanissimi, sia per l’emozione che suscita negli adulti. Il tutto è possibile grazie ai ragazzi che partecipano al laboratorio “Effetto Teatro”.

Questa loro implicazione, volontaria e gratuita, permette ai partecipanti di acquisire conoscenze e competenze in un contesto relazionale positivo e gratificante che non è facile attivare in questo particolare periodo della nostra esistenza.

Infatti attuando una sorta di interazione e condividendo impegni comuni,  riescono ad  acquisire comportamenti ed abilità che poi potranno essere utili anche nel proprio futuro di vita e lavorativo. Sollecitati anche dalle  famiglie, vengono loro proposti momenti formativi collettivi per cui la stessa esperienza li accomuna nella motivazione e nell’impegno condiviso; il giovane ha così la possibilità di mettersi autonomamente in gioco, sperimentando le proprie potenzialità e prendendo coscienza delle proprie capacità e dei propri limiti.

“Un’attività, quella teatrale – ha dichiarato il presidente dell’Officina della Cultura di Carnello, Pietro Salvatore a nome di tutti i collaboratori – nata dal desiderio di un gruppo di persone di creare momenti costruttivi di aggregazione per stare e crescere insieme. Ed ecco quindi le serate trascorse a studiare i testi, ad assegnare i ruoli, a provare e riprovare movimenti scenici e battute, sotto la guida attenta di Fiammetta, Ottavia  e  Remo. Né mancano gli aspetti musicali; le corde vocali saranno “raccordate” dalla nuova Band composta da Matteo Alonzi, Daniel Belli, Francesco Cellupica, Matteo Savona ed Edoardo Traina. Il tutto con l’obiettivo di stare insieme per divertirsi utilizzando il tempo libero in attività creative e culturali e consentire agli adulti di trasferire le proprie esperienze ai più giovani e, nello stesso tempo, dare spazio alle varie aspirazioni artistiche, espressive e di talento di ciascuno di essi”.

Salvatore ha poi aggiunto: “Accanto alle tecniche ed alle metodologie di lavoro, si va configurando negli anni un’”idea”, una filosofia di fondo basata sulla passione, la curiosità ed il rispetto verso un mondo tutt’altro che consimile a quello degli adulti, quello dell’infanzia e quello dell’adolescenza, caratterizzati oggi da un modo del tutto “originale” di vivere il reale. Nasce da qui, la ricerca e la voglia di entrare in sintonia, per trovare nuovi spazi di comunicazione, stimolare la creatività, riscoprire forme di espressione libere da stereotipi, creare opportunità di scambio affettivo ed emotivo in una sana condivisione di progetti comuni. Un punto importante dell’attività e della ricerca dell’Associazione è da sempre la “persona”, in tutte le sue relazioni con l’altro”.

 Il presidente ha poi affermato e concluso: “Attraverso un’azione teatrale semplice e diretta, grazie alla quale si conciliano apprendimento e creatività, riteniamo sia possibile il conseguimento dei nostri obiettivi. Il territorio da cui provengono i ragazzi non è solo quello di Carnello, che accoglie due scuole elementari, due scuole medie, tre scuole dell’infanzia e due asili nido, ma quello di tutta la media Valle del Liri.  Da questa analisi si deduce quanto giovane materiale umano sia presente”.

La società ha bisogno dell’impegno dei giovani. Ne ha bisogno perché da esso si crea capitale sociale e culturale, che domani sarà patrimonio di tutti. All’Officina della Cultura di Carnello  hanno constatato che i giovani volontariamente impegnati si tengono più informati, sono in genere sensibili e più aperti a nuovi stili di vita, e propensi ad elaborarne di nuovi. Tendono a rifuggire da atteggiamenti xenofobi o razzisti, e tendono a ricercare una migliore qualità delle relazioni  che sembra essere diventata una merce sempre più rara in una società conflittuale come la nostra. Ecco perché i responsabili dell’Officina della Cultura a Carnello credono che i loro sforzi siano un meraviglioso investimento per il futuro di questo territorio.

Gianni Fabrizio
Addetto stampa
Diocesi di Sora

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