La Federazione di Frosinone del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea ha aderito, nei giorni scorsi, allo sciopero nazionale dei Vigili del Fuoco indetto dall’Organizzazione Sindacale Usb.
Ricordiamo tutti le immagini del grande lavoro prestato dai vigili del fuoco nei terremoti, e nelle altre catastrofi naturali che si sono abbattute sul territorio Italiano. Donne e Uomini che sono sempre in prima fila, senza paura affrontano acqua, fuoco, neve, terremoti incidenti e qualunque altro disastro.
Sempre al servizio della popolazione, sottopagati e molto spesso con mezzi obsoleti e carenti di manutenzione.
Nelle rivendicazioni dello sciopero, sono citati a grandi lettere gli aumenti contrattuali fermi dal 2009,la richiesta della 14ma mensilità, il rispetto dell’orario di lavoro con annesso diritto al tempo libero, diritto alla mensa, riconoscimento della categoria come lavoro usurante, una vera riforma pensionistica, rispetto della sicurezza sul lavoro.
Servono più uomini, infatti, il corpo dei Vigili del Fuoco italiano è molto al di sotto delle normative europee che prevedono 1 vigile ogni 1000 abitanti, serve anche ridare una dignità pensionistica, reintroducendo i criteri di pensionamento all’età di 53 anni, oggi portato a 62.
“Noi – si legge nel comunicato – facciamo nostre queste richieste, e saremo completamente al loro fianco, sensibilizzeremo l’opinione pubblica affinché si capisca che queste Donne e questi Uomini sono degli eroi che ogni giorno fanno miracoli per proteggere la popolazione”.
E’ necessario che lo Stato metta in moto un piano atto a prevenire le catastrofi, e non solo a gestirle, ad esempio un serio piano di riassetto e prevenzione idrogeologico in tutto il paese, questo in concreto potrebbe portare occupazione e sicurezza su tutto il territorio.
Ci risulta che a Frosinone ci sono problemi con i mezzi, che, solo grazie ad un grande lavoro della manutenzione interna possono essere utilizzati, ci risultano anche problemi burocratici interni per usare mezzi nuovi, assurdo in una nazione civile.
Siamo indignati, e ci chiediamo come in un paese civile possa accadere tutto questo, in periodi di crisi e restrizioni economiche si pensa a tagliare solo e soltanto dove si dovrebbero indirizzare risorse per garantire sicurezza ai Cittadini e dignità alle Lavoratrici e ai Lavoratori del comparto.
Giuseppe di Pede Responsabile Lavoro (prima foto in alto)
Paolo Ceccano Segretario Provinciale (seconda foto in alto)