Frosinone / Prc solidale con il Comitato dei disoccupati e Uno e tre

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Un sospiro di sollievo per l’accordo regionale sulla mobilità in deroga per le zone di Frosinone e Rieti.

E’ quanto esprime il Responsabile Lavoro Partito di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Giuseppe Di Pede (foto in alto) dopo l’accordo necessario, ma che non risolve del tutto la  situazione alquanto complicata del nostro territorio, maglia nera  tra le province Lazio per i dati occupazionali, la cui situazione di recessione da anni, è indecente e preoccupante.

Nel comunicato si legge ancora: “Bisogna riformulare radicalmente le politiche per il lavoro per la nostra provincia, così non va bene, sono ormai troppi anni che si va avanti con proroghe e ammortizzatori in deroga che non hanno certo migliorato la situazione.

Si stanno perdendo antichi mestieri, l’artigianato continua a scomparire dopo la fagocitazione subita da parte di una facile e illusoria industrializzazione cresciuta negli anni ’70 e subito venuta meno negli anni ’90; l’agricoltura è un lontano ricordo ai limiti del folklore;  le aziende chiudono o se va bene sono in cassa integrazione; per i giovani il lavoro è un miraggio: oltre il 50% di loro non ne ha mai avuto, molti vanno via, molti sono costretti a sopravvivere ed hanno smesso di cercarlo, molti sono sfruttati in indegni lavori sottopagati; le pensioni dei nonni sono diventati per i  più un miserrimo ammortizzatore sociale.

La nostra provincia non ha mai considerato seriamente il turismo come risorsa economica: abbiamo posti incantevoli, bellezze artistiche, storiche e naturalistiche incomparabili, borghi bellissimi, insomma un territorio da proporre quale meta di un turismo che possa valorizzare il territorio creando occupazione e reddito.

E intanto la situazione degli ammortizzatori sociali in Italia è a un vero e proprio tracollo: la riforma Fornero prima e il Jobs Act dopo, hanno smantellato un importante impianto di sostegno al reddito in caso di perdita del lavoro.

La cancellazione della mobilità ordinaria e della Cigs per cessazione di attività, è stato un crimine verso chi perde il lavoro; l’istituzione della naspi in sostituzioni di detti ammortizzatori assomiglia ad una carità dello stato verso chi perde il lavoro.

In questa situazione l’allungamento dell’età pensionistica determina quanto c’è di peggio in termini di destrutturazione sociale del paese.

Sappiamo che ad arricchirsi in questi anni sono state le banche e gli speculatori, e che le ricchezze sono concentrate nelle casse di poche famiglie molto ricche.

Compiuti i dovuti ragionamenti, Rifondazione Comunista non è interessata a stringere accordi con forze politiche che ne sono responsabili, ma piuttosto è interessata a riprogettare e a ricostruire, in termini di programma politico, a breve e medio termine, quanto perduto in tema di diritti del lavoro, di diritto al lavoro, di sviluppo economico ecocompatibile e con chi è seriamente interessato a perseguire questo orizzonte.

Nei prossimi mesi metteremo in campo una forte iniziativa, al fine di guardare dentro le piaghe della nostra provincia e del nostro paese, impegnandoci a rimettere al centro dell’attenzione le politiche sociali e del lavoro in una provincia che deve cambiare, e che, per farlo, sappia riconoscere tutti i mezzi e le opportunità già disponibili“.

Il Responsabile Lavoro Partito di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Giuseppe Di Pede

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