La Fondazione Kambo vola in Turchia come partner del progetto Erasmus + “Happy kids for a better Europe”. La storica scuola frusinate, rappresentata ad Istanbul dai docenti Vittorio Oi, per il metodo musicale Orff, ed Elisabetta Grossi, per il Giocodanza, ha partecipato al primo incontro transnazionale che ha visto riunirsi i partecipanti al progetto europeo di Peer Coaching insieme alle delegazioni delle altre scuole europee partner, provenienti rispettivamente dalla Polonia e dal Portogallo.
Voluta dalla Presidente della Scuola, dott.ssa Nicoletta Anastasio, questa cooperazione ha lo scopo di attivare un’attività didattica educativa comune che, attraverso la metodologia del Peer Coaching, coinvolgerà nell’arco di 24 mesi, studenti di età, cultura e tradizioni molto differenti tra loro ma con un comune denominatore: il metodo di apprendimento.
Sarà questo, infatti, a consentire di sperimentare tra coppie selezionate di studenti con diversi livelli di potenzialità ed abilità, la promozione e l’implemento progressivo della fiducia, della comunicazione e del rispetto reciproco in ambiti molto differenti tra loro, come quelli personali sociali e scolastico-accademici. Uno scambio tra “gruppi dei
pari” che sarà condotto con i più alti significati di approccio, messi in campo per favorire il rispetto,
la capacità di aiuto e la tolleranza.
Il training delle coppie selezionate di studenti sarà curato preventivamente dai docenti, al fine di poter condurre qualunque tipologia di assistenza ad un proprio “pari” in una qualunque materia di studio e di apprendimento. Sul metodo del Peer Coaching, la Fondazione Kambo organizzerà delle sessioni informative per tutti gli insegnanti ed i
genitori della scuola con lo scopo di raggiungere gli obiettivi di questo progetto innovativo, calibrato sul miglioramento della crescita personale degli studenti e l’aumento delle loro capacità di leadership, con particolare attenzione al senso dei valori tolleranza, utilità ed amicizia.
Tutti elementi migliorativi per riflettere, produrre, mettersi in discussione, risolvere i problemi, prendere consapevolezza delle proprie capacità, aprirsi a nuove forme di comunicazione. Un’azione educativa che mira anche a prevenire dinamiche di sconforto, nel caso di fallimenti nella carriera scolastica e nella vita personale, a fortificare la comunicazione tra gli studenti ed il personale docente e scolastico dell’istituzione ed a rafforzare la comunicazione tra gli stessi partner nelle buone pratiche transnazionali. L’augurio di riuscire a tener fede agli alti obiettivi morali di questo progetto, è alla base dell’impegno assunto per i prossimi 24 mesi dalla Fondazione Kambo.
L’Ufficio Stampa