Con “Ragazzi di vita: da Pier Paolo Pasolini ed altre suggestioni”, gli alunni dell’I.i.s. “Simoncelli” di Sora hanno dimostrato di essere dei bravi attori, di saper interpretare un testo di non facile lettura e, soprattutto, dall’indiscussa carica cerebrale ed emozionale.
Il deus ex machina, ossia il regista Ivano Capocciama ha saputo, con estrema perizia, alternare momenti spinosi ad altri ironici ma senza stravolgere l’espressione ed il talento di Pasolini. Lo spettacolo inoltre, ha rappresentato, senza sconfinare nella banalità o nella più melensa scontatezza, episodi di violenza che sono, tuttora, di estrema attualità e che sono stati al centro dell’opera di Pasolini, ambientata nella Roma del secondo dopoguerra.
Quando si fa del male, lo si percepisce sempre, e non sono certamente le epoche o le mode che riescono a cancellarne l’entità e la gravità. La sofferenza comune, provocata da ferite profonde, riesce a trasmettere pathos e, lo stesso Capocciama senza smorzare i toni, nel suo canovaccio, annuisce di fronte alle disgrazie, ma non consente di addormentarsi su di esse e, permette, forse, solo di placare uno stato emotivo piuttosto elevato.
Purtroppo quella realtà non aiuta ad eliminare una verità innegabile, ma proprio da questa presa di coscienza, si risale la china, c’è un senso di resurrezione e di riscoperta che infonde energia e senso di riscatto.
Nell’apocalisse, si può trovare la forza di salvarsi, di risollevarsi, forse anche di purificarsi, come una sorta di catarsi, e di diventare degli uccelli che volano e si liberano nel cielo. E’ proprio questo l’elemento dominante ed il leitmotiv realizzato dagli studenti dell’I.i.s. “Simoncelli”, i quali sono riusciti a risvegliare l’attenzione della platea, incantandola e riuscendo a far vibrare le corde del profondo di ognuno ed instillando nello spettatore un’emozione palpabile.
La stessa che si è percepita anche nell’intervento post-spettacolo del Dirigente Scolastico, Prof.ssa Clelia Giona, la quale ha avuto parole di encomio per l’importante lavoro svolto ed un indubbio apprezzamento per il risultato ottenuto, riconoscendo agli alunni ed agli operatori, la capacità di raggiungere obiettivi sempre più impegnativi, e di alto livello professionale.
Lo spettacolo ha concluso la II edizione del Progetto “Laboratorio di alfabetizzazione attoriale”, attivato dal Liceo Linguistico e delle Scienze Umane “Vincenzo Gioberti”, con la partecipazione di alunni provenienti anche dagli altri due plessi dell’Istituto, cioè il Liceo Classico “Vincenzo Simoncelli” ed il Liceo Artistico “Antonio Valente”.
Al gruppo di lavoro hanno partecipato le Docenti Maria Rosaria Di Fazio, Referente del Progetto, Barbara Capuano, Katya Lucia Giordano, Nadia Polsinelli, Rosella Ferri e Patrizia Iafrate. Ha collaborato alla regia Laura Marrocco. La pièce è stata introdotta dalla lettura di “Padre nostro che sei nei cieli” di Pasolini, a cura dell’attore Vincenzo D’Alfonso, con cui la Referente ha voluto aprire la sua presentazione.
Tanti gli alunni impegnati nella recitazione: Alessia Golisano, Alessio D’Ammassa, Angelica Zeppieri, Arianna Quintiliani, Aurora Pilati, Cecilia Persichetti, Cecilia Ruggiero, Chiara Romano, Laura Marini, Letizia De Felice, Letizia Pompilio, Lucrezia Melcore, Manuela Scarpetta, Matteo Iarusci, Michelle Amorino, Nicholas Cellupica, Paolo Gemmiti, Rachele Raponi, Serena Saccucci, Sofia Lombardi, Yassin Maouhoub.
Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni
Addetto stampa de: Miss Valcomino