San Francesco di Sales (1567-1622) proveniente dal mondo dorato della nobiltà sabauda, scelte la via del sacerdozio dopo gli studi giuridici compiuti a Parigi e a Padova. L’instancabile attività ministeriale, fu dispiegata in una regione prevalentemente calvinista come lo Chablais. E’ considerato da sempre il patrono dei giornalisti. Viene legittimamente da pensare quali siano i legami e gli addentellati tra un sacerdote del ‘600 con i moderni cronisti. Cosa hanno da spartire i mezzi di comunicazione sociale con un vescovo e teologo?
E’ presto detto. Con la sua capacità di andare controcorrente, la lungimiranza e modernità, di cui Francesco di Sales aveva già dato prova nel primo confronto col mondo riformato, lo convinsero a comunicare, oltre che con i mezzi classici, come la predicazione e la disputa teologica, con uno inedito e davvero particolare, ossia la pubblicazione di fogli volanti (i cosiddetti manifesti) che, pensati come mezzo di catechesi e informazione religiosa, potevano raggiungere tutti attraverso l’affissione murale o la consegna ai singoli usci.
Ai toni polemici e atteggiamenti severi Francesco preferì inoltre il metodo del dialogo e della dolcezza, seguendo la massima: “Se sbaglio, voglio farlo per troppa bontà piuttosto che per troppo rigore“. Vi si attenne anche negli scritti (dalle oltre 30mila lettere a un capolavoro di mistica come il Trattato dell’amore di Dio), redatti fra l’altro con un linguaggio semplice e insieme elegante, coinvolgente e ricco d’immagini.
Fu dunque una giusta valutazione quella che indusse Pio XI a proclamare Francesco di Sales, il 26 gennaio 1923, patrono di “tutti quei cattolici, che, con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina” (Enc. Rerum omnium).
All’indomani del Vaticano II, Paolo VI volle nuovamente additare il vescovo di Ginevra come modello dei giornalisti cattolici nella lettera apostolica Sabaudie gemma. È diventata poi tradizione che il testo del messaggio pontificio in occasione della Giornata mondiale per le comunicazioni sociali venga pubblicato proprio in concomitanza con la memoria liturgica del santo (24 gennaio).
Gianni Fabrizio
Addetto stampa Diocesi di Sora
Addetto stampa Diocesi di Sora