(Sopra il logo del 25 aprile e, in anteprima il logo del 1 maggio festa dei lavoratori)
Dal collega Rodolfo Damiani riceviamo e pubblichiamo la seguente missiva: ‘Non tutti, soprattutto i giovanissimi, sanno che il “Virus-19” non ci permette di dare il giusto rilievo a due eventi di grande valore civile e sociale: il 25 Aprile, la Liberazione e il 1 Maggio , Festa dei Lavoratori. 75 anni fa, i tedeschi invasori erano sconfitti dagli Alleati, che riconobbero la rilevanza dell’apporto delle Brigate Partigiane, che per 19 mesi avevano ostacolato dall’interno le azioni dei nazifascisti.
Pagine indimenticabili, Napoli, che umiliò l’alterigia prussiana, Firenze, che salvò all’umanità, capolavori universali, dalle razzie dei nuovi barbari, Genova, che rifiutò compromessi e salvò all’Italia Porto e industrie, Roma , che per nove mesi subì torti, arresti, angherie, fucilazioni, ribattendo colpo su colpo, ostacolando ogni iniziativa dimostrando che Roma era stata occupata non conquistata.
Italia in piedi, rendiamo omaggio accanto ai Salvo D’Acquisto,ai Martiri di Fiesole, ai Montezemolo, ai Finzi, ai Buozzi, ai Gullace, ai Sangalli e ai Bruni, trucidati a 16 anni, ai sacerdoti Don Morosini e Don Pappagallo, ai troppi rei solo di essere di Religione Ebraica, alle migliaia di senza nome che dalle carceri, dai campi di concentramento, dai campi di battaglia, dalle balze sperdute levarono il capo , in armi riscattarono l’Italia.
Per noi dell’Alta Terra di Lavoro questo 1 Maggio riveste un valore particolare . Nel 1970 , quindi sono 50 anni, negli anni in cui la classe lavoratrice italiana raggiungeva obiettivi storici , per la prima volta dopo il 1948 si celebrava il 1 Maggio unitario. Era raggiunto un obiettivo che era stato ostacolato dalle forze padronali in tutti i modi e tra gli operai con molti mugugni alle due estreme.
Tre mesi di confronto durissimo , tra chi vedeva nell’unità fra diversi la costituzione di una forza in grado di rivendicare equità, giustizia sociale e pari dignità a tutti i cittadini e quanti gelosi delle loro posizioni temevano di perdere l’identità politica e la libertà d’azione.
Per la Cisl, si battè strenuamente il Segretario dei Cartai, Casali e un lungimirante articolo dell’Unità risolse tutti i dubbi a sinistra. Quello sembrò un giorno predestinato perché mentre ad Isola del Liri, si parla di 30.000 lavoratori, qualcuno dice 50.000, inneggiavano al futuro unitario, a Roma, Papa Paolo VI, festeggiava 50 anni di sacerdozio, celebrava S. Giuseppe Artigiano e nell’omelia benediceva il movimento operaio e la sua unità.
Credo che sia doveroso ricordare questi giganti, a quanto ci hanno lasciato in eredità, anche se dovremo registrare che alcune cose le abbiamo perse, basti pensare alla riforma sanitaria, certo non prevedeva per gli anziani i ghetti e le corsie in direzione delle camere mortuarie, dovremmo alzarci tutti come un solo uomo e pretendere per i nostri anziani trattamenti adeguati e la dignità al momento del grande mistero. Per un attimo pensiamo che sono quelli che ci hanno cullato. consolato, accudito, hanno fatto sacrifici, hanno, con le loro lotte, creata un’Italia più giusta, i cui cittadini hanno pari dignità , cacciamo i mercanti dal tempio ci sono cose che non possono essere oggetto di “Affaire”’.