Posta Fibreno / Pescatori in rivolta contro i bracconieri

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(Sopra due esemplari di trota macrostigma vittime della rabbia inverosimile dei bracconieri;
in anteprima il logo della Riserva naturale Lago di Posta Fibreno)

Ennesima denuncia da parte di alcuni pescatori postesi, i quali, nella parte alta del fiume Fibreno hanno notato e verificato una condotta perniciosa di taluni lestofanti, mettendo a conoscenza delle autorità competenti un tipo di tecnica illegale per arpionare i pesci definita a ‘strappo’.

La pesca c.d. a ‘strappo‘ – ha spiegato un cittadino di Posta Fibreno piccato e inviperito per quanto sta accadendo – consiste nell’utilizzo di un gancio a tre punte, guidato da un peso per ‘strappare’ la trota e portarla fuori dal fiume“.

Ma c’è di peggio – ha ammonito un altro pescatore che ha voluto mantenere l’anonimato – in quanto i bracconieri che usano tale tecnica non guardano né la grandezza della trota (se inferiore a 25 cm vanno di nuovo poste in acqua perché troppo piccole ndc) nè se ha delle uova ed è pronta per la ‘riproduzione’, creando un danno immane alla fauna ittica“.

L’onesto utente sconsolato ha poi dichiarato: “Si tratta di persone prive di scrupoli e, sicuramente, poco sorvegliate le quali, nelle ore di scarsa affluenza e non si sa per quale ragione, si adoperano nella distruzione della tanto amata e tutelata trota macrostigma del Fibreno, creando non pochi problemi e danni a tale specie di pesce ancora oggi, per fortuna, presente nel fiume e nel lago“.

E ancora: “Con la tecnica suddetta, così crudele, molte volte non si riesce ad ‘agganciare’ bene la trota e quindi viene lasciata morire sventrata in acqua. Ma non è tutto, perché quelle trote che hanno una dimensione più piccola, se lo strappo è addirittura troppo forte, rischiano di essere spezzate a metà dal bracconiere“.

Infine: ‘Riteniamo – hanno concluso ‘in toto’ i pescatori postesi – veramente orrenda questa mancanza di rispetto sia nei confronti di tutti i pescatori onesti, sia nei confronti della natura stessa. Speriamo solo che un giorno i manigoldi possano essere ‘sorpresi’ con le mani nel… sacco, e paghino, senza sconti, tutti i danni arrecati al nostro amato fiume, e si possa iniziare a vivere la pesca in modo civile ed osservando tutte le debite regole“.

Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni

 

 

 

 

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