(Sopra l’affermato professionista promotore del nuovo progetto politico, Avvocato Mario Cioffi;
in anteprima il Palazzo Comunale sito lungo il Corso Volsci a Sora)
Affidare la guida della città ad una persona di sesso femminile, costruire una squadra di governo non per vincere le elezioni, bensì per amministrare adeguatamente, risollevare dal torpore chi pensa che la politica nella città di Sora sia ormai al capolinea, e, soprattutto invitare gli attuali amministratori a dire non cosa faranno, ma cosa hanno fatto.Sono le linee principali dell’intervista rilasciata dall’affermato professionista Mario Cioffi raggiunto telefonicamente nei giorni scorsi.
Sta prendendo sempre più piede l’idea che il vostro gruppo di persone possa essere guidato da una donna… perché? “Ho avuto la possibilità di confrontarmi con alcune rappresentanti del gentil sesso e mi sono reso conto che hanno grinta, volontà e reattività per dare un valido contributo alla causa sorana”.
Si prospetta la figura di un governo tecnico? “Credo che possa ricoprire la carica di Sindaco, o quella non disgiunta di assessore, non una donna completamente digiuna di una situazione complessa, ma una persona nuova e capace e che abbia alle spalle un ruolo direttivo, sia pubblico, sia privato. Deve disporre di una discreta preparazione, perché la città ha bisogno di chi abbia ottime abilità, che sia semplice e che sappia dare risposte, che sia schietta, e che non abbia paura di dire quello che pensa. Inoltre non guasterebbe se fosse versatile,
se avesse la destrezza di comunicare con il primo e con l’ultimo della scala sociale”.
I nomi sono top secret, oppure sono di dominio pubblico? “Mah… vedrei bene Valeria Altobelli, perché di gran lunga equilibrata, la stessa Manila Bellisario, oppure Maria Barbara Calì, Antonella Evangelista od anche Eugenia Tersigni, la quale potrebbe dare un ottimo contributo perché ha avuto un’ottima esperienza all’interno dell’Ente, ed è una professionista molto piena di energia, ma ve ne sono anche altre”.
La ritieni una soluzione radicale e drastica? “Penserei di più ad una valida opzione, perché la politica sorana è stata sempre maschile e credo che sia arrivato il momento di guardare al futuro e la donna rappresenta il momento di rottura e di cambiamento: e poi perché le donne, oggi, sono quelle più adatte a difendere il nido familiare. Focalizzano meglio l’obiettivo e riescono a perseguirlo in maniera più determinata quando ne sono convinte. Il Sindaco deve essere importante, ma il cambiamento sta proprio nel creare una squadra forte, e mi piacerebbe presentare alla città un candidato donna con determinate peculiarità: non basta prendere più voti per ricoprire il ruolo di assessore, ma le scelte devono essere effettuate prima dell’esito dell’urna, indicando alla città, anticipatamente, quali saranno gli amministratori”.
Oltre ad una persona che sappia motivare il tessuto sociale ed il cittadino più in generale, di cosa ha bisogno la macchina amministrativa? “Deve avere luogo una ristrutturazione dell’apparato amministrativo, perchè non ha più la motivazione, e si è impoverito, e se non c’è un apparato burocratico e amministrativo, funzionante e funzionale non si va da nessuna parte. Urge un soggetto valido in grado di gestire le risorse umane e, accanto ad esso, un buon assessore alle attività produttive, così come un elemento al bilancio, intendendo, per bilancio, non solo la gestione preventiva, ma anche la finanza sovracomunale, che sia capace di guardare oltre e che metta in moto una politica comunicativa con i comuni limitrofi. Sora deve essere inserita in un ambito territoriale più ampio, e bisogna rinvigorire i rapporti tra i Comuni e tra gli Enti”.
Nonostante le critiche, De Donatis va avanti per la sua strada, ma qualcuno ha obiettato che, per lui, si spalancherebbero le porte della Regione… cosa c’è di vero? “Qualsiasi elezione sovracomunale, diventa
un obiettivo quasi impossibile per chiunque, visto che Sora non ha, al momento, una grande capacità di entrare nel quadro politico, in quanto emarginata. Pertanto, pensare a candidature superiori, diventa, di fatto una sorta di utopia. Mi concentrerei di più sulla situazione del Comune di Sora, e, in quanto all’amico Sindaco, se vuole continuare è legittimo che ognuno prosegua il proprio cammino, faccia pure, però abbiamo una macchina amministrativa ferma, ed ogni consigliere o assessore invece di parlare di quello che farà dovrà esporre ciò che ha fatto. Qualcuno ha lavorato in silenzio, ma dovrebbe spiegarci il risultato ottenuto, perché il tempo c’è stato e poteva agire, magari qualcuno ha prodotto e lo dica, e, in forza delle opere si riproporrà. La nostra città non ha visto un grande sviluppo, il minigolf è fermo,il mattatoio demolito, circa la scuola di Renzo Piano, qualcuno dovrebbe dirci quando inizieranno i lavori, lo stesso dicasi per la cittadella della scuola: vedremo il destino dell’ex Tomassi, altrimenti rimangono dichiarazioni fini a se stesse. L’amministrazione comunale deve rappresentare un modello ideale, e far sentire anche un commerciante ed un imprenditore assistito, per creare sinergie tra pubblico e privato, le nostre categorie economiche devono sapere che esiste un Comune, un amministratore che li accoglie a braccia aperte e che renda le procedure precoci: concetti normali di cui, però, non si vede traccia”.
Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni