(Sopra la docente di Lingue del Liceo Linguistico V. Gioberti, Maria Loreta Gina Facchini
e l’insegnante di Lettere, Barbara Capuano;
in anteprima i ragazzi che attendono all’ingresso, l’inizio delle lezioni)
Incontrate poco prima dello squillo della campanella che annuncia l’inizio delle lezioni, con i ragazzi che, muniti di valide mascherine e rispettando le dovute distanze si trovavano all’ingresso del Polo Liceale Vincenzo Simoncelli sito a Sora in via Spinelle, le docenti, rispettivamente di Lingue del Liceo Linguistico V. Gioberti, Gina Facchini e di Lettere, Barbara Capuano hanno rilasciato alcune dichiarazioni significative circa il nuovo anno scolastico.
L’insegnante di Inglese, Gina Facchini, reattiva e combattiva come sempre ha detto: “Si tratta di un nuovo anno scolastico molto particolare e speciale: personalmente sono emozionata e felicissima di vedere tanti ragazzi che attendono di entrare in classe e di ricominciare una nuova avventura. Avrei voglia di abbracciarli tutti e troverò, certamente, il sistema virtuale per farlo. Per quanto riguarda il post pandemia, la nostra scuola si è organizzata tantissimo durante tutta l’estate: abbiamo lavorato di gran lunga e abbiamo predisposto i distanziamenti, i percorsi e la sanificazione. Dobbiamo condividere e collaborare perché solo così la scuola potrà restare aperta, altrimenti rischiamo di tornare indietro e, facendo i dovuti scongiuri, vivere un altro lockdown. Addirittura la nostra scuola, durante il periodo estivo, ha lavorato in piattaforma con dodici paesi europei per condividere l’esperienza della pandemia e, l’8 ottobre ci sarà un ulteriore incontro. Per quanto riguarda i ragazzi, faccio loro un grosso in bocca al lupo ed ai genitori rivolgo una preghiera: di essere presenti e cooperare“.
C’è quindi ottimisno? “Molto, se viene meno anche la fiducia, cosa facciamo? Ci areniamo e ci arrendiamo? Non mi sembra sia giusto! Dobbiamo averlo, e trasmetterlo ai ragazzi, perché hanno bisogno di condividere non solo l’esperienza didattica, ma anche l’entusiasmo degli insegnanti, e tutto deve avvenire in sinergia, coinvolgendo anche le associazioni del territorio e gli organi di stampa sempre attivi ed operativi“.
La professoressa Capuano ha poi aggiunto: “Qualora il morbo dovesse tornare a fare… il suo maligno ‘capolino’? Spero vivamente che, ciò, non avvenga perché è vero che la didattica a distanza è stata efficace ed efficiente, ma i ragazzi hanno bisogno della presenza del docente: avrei anch’io tanta di voglia di abbracciarli, e di condividere questo momento di entusiasmo, però dobbiamo mantenere le misure di prevenzione. Se si dovesse verificare la situazione vissuta durante il lockdown, torneremo al passato con la Dad, perché i ragazzi richiedono il supporto del docente, pur rimanendo in casa. Tuttavia i nostri ragazzi hanno dimostrato di voler e saper collaborare tantissimo, e sono soddisfatta della loro condotta e del loro profitto“.
Il Covid-19, inutile evidenziarlo, ha finito per castrare anche i rapporti sociali? “E’ successo ma li abbiamo tenuto molto vivi ed alimentati: a volte capitava di evitare di fare lezione, perché i ragazzi avevano bisogno di parlare in quel periodo, e non di capire Leopardi. Necessitavano di quella scarica sociale, e di trascorrere l’ora a sfogarsi perché avevano l’esigenza di capire cosa stava succedendo attraverso un contatto virtuale“.
Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni