(A lato i Mobius Strip immortalati nei giorni scorsi;
in anteprima il primo Cd intitolato: Mobius Strip)
I Mobius Strip band ciociara che vanta numerosi concerti in tutto il comprensorio, alcune performance nazionali e un’esibizione negli States, dopo aver pubblicato negli anni scorsi il primo Cd dal titolo omonimo, è ora alle prese con il secondo lavoro in studio. Abbiamo chiesto al referente nonché tastierista del gruppo, Lorenzo Cellupica di illustrarci il nuovo progetto discografico e le ambizioni del complesso musicale.
“Nel prossimo fine settimana inizieremo le registrazioni del secondo disco, ma ci vorranno, comunque, diversi mesi prima di una vera e propria pubblicazione e, va detto che, dal primo Cd d’esordio è passato un po’ di tempo. Purtroppo non abbiamo potuto lavorare con una certa continuità, ma siamo ugualmente soddisfatti e ci auguriamo di aver compiuto un buon lavoro”.
Avete di già pensato al titolo? “Non abbiamo ancora le idee ben chiare, non abbiamo ancora deciso”.
Il genere è rimasto inalterato? “Abbiamo cercato di non stravolgere troppo la nostra inclinazione, ma ci sono anche due brani uno del bassista Eros Capoccitti che ha una cadenza ‘funk’, e quello del sassofonista Nico Fabrizi con tendenze più vicine al jazz e con qualche influenza prog”.
Qual è il concerto che ricordi con particolare emozione ed affetto? “Sicuramente l’esibizione al Chicago Progtober Festival nell’ottobre di due anni fa, una manifestazione alla quale partecipano gruppi che hanno fatto la storia della musica. Ed infatti abbiamo avuto la fortuna di fare da introduzione ai Soft Machine”.
La line-up è rimasta la medesima oppure avete cambiato qualcosa? “La formazione principale è la stessa. Solo in studio ci siamo affidati a dei musicisti esterni. In particolare: Lorenzo Cellupica alle tastiere, Nico Fabrizi al sassofono, Eros Capoccitti al basso, Davide Rufo alla batteria”.
Quali sono le vostre muse ispiratrici? Almeno per quanto riguarda te… “Nel cuore ci sono i ‘Gentle Giant’ per una sorta di legame affettivo, perché è stato uno dei primi gruppi che mi ha colpito tantissimo, ma ascolto, pop-rock e cerco di ispirarmi a tutto ciò che mi piace, il jazz, per esempio ed alcuni pezzi dei ‘Weather Report’”.
Tutti gli strumenti hanno il giusto spazio nelle esibizioni come è giusto che sia? “Direi che abbiamo un equilibrio interno e cerchiamo di valorizzarci vicendevolmente, però non penso ci sia uno strumento prevalente”.
Progetti per il futuro? “Sono legati all’uscita del secondo Cd e, Covid-19 permettendo ci piacerebbe intensificare le serate dal vivo. Abbiamo già partecipato a concerti, come Stazione Birra a Roma od anche a Milano, ed a Pompei, ma sono stati eventi dispersi nel tempo. Ci piacerebbe invece programmare una mini-tournèe perchè è stimolante dal punto di vista musicale, si può puntare ad avere un certo tipo di sostenibilità che ci permetterebbe di finanziare altre idee. Intanto ne approfitto per ringraziare quanti hanno dimostrato di apprezzare la nostra musica e che ci hanno seguito nei diversi spettacoli musicali. Inoltre, quanti ci hanno contattato per suonare nei propri locali e che ci hanno sostenuto chi in un modo, chi in un altro”.
Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni