(In anteprima il sacerdote-esorcista dell’Oasi Betania di Alvito, Don Alberto Mariani)
12 Ottobre 2020 – Lunedì – 28a settimana del Tempo Ordinario – Vangelo del giorno: Lc 11,29-32
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del giorno: ‘Non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona’
A quanti lo seguivano per curiosità e per credergli si aspettano da lui un segno particolare, Gesù manda un messaggio molto chiaro: nessun segno avranno mai da lui se non quello che già conoscono… ossia quello di Giona che rimase per tre giorni e tre notti nel ventre di un grosso pesce che poi lo vomitò esattamente dove Dio voleva che andasse a predicare. Sa già però Gesù che anche il segno della sua risurrezione non basterà per portarli a conversione, a differenza di ciò che accadde a Ninive, quando tutti gli abitanti nell’ascoltare le parole del profeta credettero, si convertirono e fecero penitenza.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Betania di Alvito
Don Alberto Mariani