(In anteprima il sacerdote-esorcista dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
Don Alberto Mariani)
12 Febbraio 2021 – Venerdì – 5a settimana del Tempo Ordinario – Vangelo del giorno: Mc 7,31-37
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Parola del giorno: ‘guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà»’
Non si tratta di un sospiro di liberazione e neppure di una boccata di ossigeno ma di una ricarica di Spirito che, invocato dall’alto lo rende in quel momento strumento di liberazione di un sordomuto che la gente gli ha portato. Un comando, dunque, pronunciato ad alta voce su di un uomo che ha portato in disparte per evitare il clamore della folla, già del resto preparata dai gesti compiuti su di lui. La liberazione diventa guarigione immediata: nel momento stesso in cui Gesù pronunciò quella parola, quell’uomo che era sordo e muto, sentì e parlò correttamente. Fin qui la guarigione. Ma la liberazione sta nel fatto che, oltre al sordomuto, Gesù, oltre a quell’uomo, libera la mente dei presenti, facendo capire loro che Dio non punisce, bensì libera e perdona. A ciò concorrerà anche la testimonianza dei presenti che diffondono ovunque la notizia, nonostante Gesù tentasse di proibirlo.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani