(In anteprima, il sacerdote-esorcista dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
Don Alberto Mariani)
13 Marzo 2021- Sabato – 3a settimana di quaresima – Vangelo del giorno: Lc 18,9-14
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte in una settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del giorno: “Il pubblicano…non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo
Grande lezione di saggezza e di umiltà è quella che ci viene da questo uomo che si reca al tempio per vivere il contatto personale col suo Dio senza cercare altro e senza voler ostentare a nessuno, quello che, in realtà, non è, per ottenere applausi. Il pubblicano, disprezzato e in un certo senso anche emarginato dagli uomini religiosi del suo tempo, nel tempio cerca Dio, e niente altro, per presentargli non la sua presunzione ma la sua miseria e tutto ciò che è. E se anche non conoscessimo nessuna delle parole che pronuncia, già la sua posizione e l’atteggiamento assunti parlano, a chi vuole comprendere, più delle parole.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani