(In anteprima, il sacerdote-esorcista dell’Oasi Betania Mariana di Alvito,
don Alberto Mariani)
15 Marzo 2021 – Lunedì – 4a settimana di quaresima – Vangelo del giorno: Gv 4,43-54
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarià] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
Parola del giorno: “Se non vedete segni e prodigi, voi non credete”
Non è il massimo che possa ottenere Gesù dai suoi ascoltatori nell’ambito della fede che lui cerca di purificare e di farla diventare, sempre di più, basata sulla sua parola e sull’esempio che lui dà e non sui miracoli – o “segni” come li chiama questo evangelista – e intanto però, davanti alla richiesta dei pagani si manifesta sempre pronto ad esaudirli, scoprendo e talvolta evidenziando la loro fede genuina. Non così, invece, quando ha a che fare con gli scribi e i farisei a lui ostili, per partito preso, e spesso lo accostano con falsità e doppiezza. Presumibilmente, a muovere Gesù a compassione, in questo caso, avranno anche influito il fatto che quell’uomo fosse un padre che gli presenta la richiesta, in tutta umiltà, mostrando subito la sua fiducia in lui e, soprattutto la fede che, prontamente, quel padre manifesta, tornando a casa sua, senza insistere, perché anche Gesù vada, fidandosi della sua promessa: “Va’ tuo figlio vive!”.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani