(In anteprima, il sacerdote-esorcista dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
Don Alberto Mariani)
22 Aprile 2021- Giovedì – 3a settimana di Pasqua – Vangelo del giorno: Gv 6,44-51
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Parola del giorno: “…il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”
Non si accontenta Gesù di dire ai suoi ascoltatori che lui è il pane vivo venuto giù dal cielo; sente il dovere anche di far conoscere la sua consistenza e gli effetti per coloro che ne mangiano. Sa bene Gesù che, la gente che lo ascolta, non comprende, e tuttavia non si risparmia, dall’offrire questa provocazione che, richiamando la manna nel deserto, li aiuta ad accostare il senso del cibo che viene giù dal cielo. Ma quando dice che il pane da mangiare è il suo corpo e chi ne mangia avrà la vita eterna, la discussione si accalora e diventa litigiosa. Non sarà così dopo la sua passione e morte, quando il suo sacrificio sulla croce, come agnello immolato, richiama l’immolazione dell’agnello, e i discepoli che lo hanno ricevuto in cibo da lui nella Cena, continueranno a celebrarlo e a mangiarlo in sua memoria.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani