(In anteprima, il sacerdote-esorcista dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
Don Alberto Mariani)
2 Maggio 2021 – 5a Domenica di Pasqua B – Vangelo del giorno: Gv 15,1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Parola del giorno: “Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto”
Lo sa già Gesù e ne è certo, di certezza assoluta, che, chi rimane in lui porta molto frutto; ma avendo usato l’immagine della vite, che è lui, mentre tutti noi siamo i tralci, sa anche che quei tralci debbono essere potati. Prima ancora di dircelo, Gesù ci assicura che l’agricoltore è il Padre il quale,
proprio come ha fatto e fa con lui, sa bene quel che fa e, se anche noi ci fidiamo, i frutti saranno assicurati. Su un fatto solo bisogna però riflettere ancora e cioè che i tralci senza la vite non possono stare e, per portare frutti in abbondanza, è necessario che vengano potati, anche se la potatura può far male: un po’ di meno se viene fatta nei tempi giusti.. Difficile spiegarlo a chi non conosce le leggi della vigna; più facile però è far capire che ad essere potata in realtà è la vite, in quella parte che si chiama tralcio. Inevitabilmente il tralcio deve essere potato, ma se sta quanto più possibile vicino alla vite, il pezzo che rimane diventa più robusto e produce altri tralci che porteranno frutto. E, se glielo permettiamo, il Padre conosce bene il tempo giusto per ciascuno.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani