(In anteprima, il sacerdote-esorcista dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
Don Alberto Mariani)
18 Maggio 2021 – Martedì – 7a settimana di Pasqua – Vangelo del giorno: Gv 17,1-11a
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».
Parola del giorno: “Erano tuoi e li hai dati a me….”
A un certo punto del suo lungo discorso, al termine dell’ultima cena con i discepoli, Gesù si lascia andare ad una intensa e appassionata preghiera al Padre suo, raccomandandoli a lui e chiedendo per loro ciò che più gli sta a cuore. È molto bello che questa parte del suo colloquio la apra rivolgendosi lui per primo a Dio come Padre. Come pure è da notare che, mentre inizialmente parla al Padre in terza persona, man mano che il discorso si sposta sui discepoli, Gesù torna al singolare come a volerli trascinare pienamente nella profonda comunione che vige tra di loro. Ancor più bello è sentire dalle sue stesse labbra che, quelli di cui sta parlando e ai quali ha fatto conoscere il nome e l’amore del Padre, non li ritiene suo possesso, ma proprietà del Padre che a lui li ha donati, pur continuando a rimanere sempre suoi.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani