(In anteprima, il sacerdote-esorcista dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
Don Alberto Mariani)
27 Maggio 2021 – Giovedì – 8a settimana del Tempo Ordinario – Vangelo del giorno: Mc 10,46-52
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del giorno: “Rabbunì, che io veda di nuovo!”
L’incontro di Bartimeo con Gesù sembra fortuito. In realtà può rappresentare tutti i bisognosi verso i quali Dio – è sempre lui a prendere l’iniziativa – continuamente passa accanto; in particolare, quelli sui quali purtroppo domina la folla dei distratti e degli indifferenti o di quelli che gli stanno più vicino, ma creano distanze anziché contatti. E anche quando si tratta dell’incontro con Gesù. Bartimeo è l’uomo che non vede, ma coglie con l’udito il passaggio di Gesù e lo raggiunge con la voce. Grida senza ritegno il suo bisogno e la sua fede e Gesù lo ascolta e chiede ai vicini di avvicinarglielo. Il resto è tutto scritto nel dialogo tra loro e nella vista ricevuta che lo spinge immediatamente alla sua sequela.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani