(In anteprima, il sacerdote-esorcista dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
Don Alberto Mariani)
6 Ottobre 2021 – Mercoledì – 27a settimana del Tempo Ordinario – Vangelo del giorno: Lc 11,1-4
Dal Vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».
Parola del giorno: “Padre, sia santificato il tuo nome,”
È bello tutto e molto interessante ciò che Gesù ci autorizza a chiedere nella preghiera insegnata a tutti noi tramite i suoi discepoli; ma la prima parola – ossia Colui al quale ci invita a rivolgerci – è eccezionale e da tenere stretta e cara, perché è una scoperta, alla quale non saremmo mai giunti, se Gesù non ce l’avesse rivelata. Chiamare Dio “Padre” è più che crederlo: Dio! Certo, a Lui non cambia nulla, ma per noi avvicinarlo come Padre – cosa che Gesù molto semplicemente ci autorizza a fare – vuol dire scoprire, in un colpo solo, che abbiamo una famiglia, che siamo figli, fratelli suoi e anche tra di noi, e, soprattutto, che siamo amati. In un modo così grande ed eccezionale che, se solo ci si ferma per provare ad immaginarlo, ci si perde… Per fortuna che subito Gesù ci spinge a dire – e noi non possiamo farne a meno – “sia santificato il tuo nome…”, con tutto quel che segue.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani