(Sopra, il capogruppo del M5S alla Regione Lazio, Loreto Marcelli;
in anteprima, un ‘casco refrigerante’)
“L’utilizzo dei caschi refrigeranti, da parte delle donne affette da tumore al seno, le quali si sottopongono a trattamenti chemioterapici e terapie radianti, non solo rappresenta un valido antidoto alla perdita dei capelli ma può portare un beneficio in termini di autostima e comportamento positivo, atteggiamenti determinanti nella lotta contro il cancro. Per tale motivo, con una mia mozione, approvata dal Consiglio regionale, ho chiesto alla Regione Lazio di dotare tutte le Unità Operative di Oncologia mammaria del Lazio, dove si somministra la chemioterapia, di un numero congruo di dispositivi che svolgano la funzione di ‘caschi refrigeranti‘. È quanto si legge in una nota del capogruppo M5S alla Regione Lazio, Loreto Marcelli.
“Quasi tutti i responsabili dei Centri di senologia del Lazio – continua Marcelli – lamentano la carenza e, in molti casi, addirittura la mancanza di validi ‘caschi’ refrigeranti. Eppure il carcinoma della mammella è il tumore più frequente fra le donne, per incidenza e mortalità e, le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per il suo trattamento, sono: la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia, l’ormonoterapia e la terapia mirata. Nel corso di trattamenti chemioterapici e terapie radianti, la caduta dei capelli, sia essa parziale o temporanea, rappresenta senza dubbio uno degli effetti collaterali più temuti, determinando risvolti psicologici traumatizzanti che, spesso, fungono da deterrente alle cure”.
“L’impiego del casco refrigerante, che impedisce o riduce la caduta dei capelli a seguito delle terapie tumorali – conclude il capogruppo M5S alla Regione Lazio – significa umanizzare le cure, permettendo alle pazienti di accettarle meglio e di mitigare il devastante impatto psicologico”.
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XI Legislatura
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