(In evidenza, il sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania
di Alvito, don Alberto Mariani)
27 Febbraio 2022 – 8a Domenica del Tempo Ordianario C – Vangelo del giorno: Lc 6,39-45
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: «Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio», mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda”.
Parola del giorno: “Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto”
Potrà apparire una parabola ad effetto, o anche una sentenza posta lì a chiudere un discorso. Ma se si tiene conto che si tratta della parola del Signore
– e si capisce che essa non mira a far chiudere una vita ma ad aprirla, rigenerarla e renderla gioiosa – con essa bisogna fare i conti seriamente prima di parcheggiarla scrollandosi le spalle e tirare diritto per la propria strada. L’albero di cui si parla fa riferimento all’uomo – è Gesù stesso a creare questo collegamento – e l’uomo, per dare frutti buoni, non può essere cattivo, ma deve sapere – per poterlo coltivare – che il bene va attinto dal tesoro del suo cuore. Il bene che è nel cuore non si vede e non va mai sbandierato, ma se c’è, a dimostrarlo penseranno i frutti.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani