(In evidenza, il sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
don Alberto Mariani)
19 Marzo 2022 – Sabato – San Giuseppe – Vangelo del giorno: Lc 2,41-51a
Dal Vangelo secondo Luca
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.
Parola del giorno: “… venne a Nàzaret e stava loro sottomesso”
Che meraviglia di figlio e campione di obbedienza! Davvero un modello unico e irripetibile! Ma stiamo parlando di Gesù – si potrebbe obiettare. È vero, ma bisogna tener conto che Gesù è stato figlio e nella nostra natura, in tutto come noi. Sappiamo anche – a cose fatte – che ha fatto bene ogni cosa ed è stato uomo come noi in tutto, eccetto il peccato. Nel quale non è incappato non perché ne fosse immune o non fosse stato tentato, ma perché si è sempre lasciato guidare dallo Spirito, corrispondendo in tutto all’Amore del Padre suo.
Per questo accogliamo con favore questa annotazione e, nei limiti delle nostre capacità, proviamo ad imitarlo. Quanto più possibile!
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani