(In evidenza, il sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Beteania
di Alvito, don Alberto Mariani)
9 Ottobre 2022 – 28a Domenica del Tempo Ordinario – C
Vangelo del giorno: Lc 17,11-19
Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del giorno: “… si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano”
È un samaritano il lebbroso tornato a ringraziare Gesù per il miracolo ottenuto. L’evangelista ci tiene a precisarlo, raccogliendo, per un certo verso, la stessa intenzione di Gesù. E la ragione è facile capirla. Mentre gli altri nove – presumibilmente tutti ebrei – si preoccupano di osservare i dettami della Legge secondo quanto lo stesso Gesù ha loro ordinato, l’uomo tomato indietro – doppiamente escluso perché ebreo e perché samaritano – non ha Legge superiore a quella che coltiva nel suo cuore fatta di umanità e di riconoscenza. Ma proprio questo gli procura la salvezza che è un dono più prezioso della stessa guarigione.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani