(In evidenza, il sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania
di Alvito, don Alberto Mariani)
24 Luglio 2023 –
Lunedì – 16a settimana del Tempo Ordinario
Vangelo del giorno: Mt 12,38-42
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
Parola del giorno: “…il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.”
È il segno di Giona, quello con cui Gesù offre a coloro che per credere – ma c’è da dubitare che la ragione fosse questa – gli domandano un segno. Conoscendoli Gesù risponde loro a tono, e anziché offrire loro un segno immediato – non gli sarebbe mancato modo né potere – li rimanda a un segno del passato simbolo di ciò che accadrà ancora, ossia a quando quel segno succederà a lui nella speranza che, almeno allora, potrà servire per convincerli. Accadrà dopo la sua morte sulla croce e proprio questa resterà nei secoli come segno – il più umile e disprezzato che di peggio non si trova e non si poteva immaginare – del fatto che egli non solo è figlio dell’uomo ma è figlio anche Dio.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani