(Sopra, una foto di Emilio Iacobelli prima della sua dipartita in Cielo;
in evidenza, un’altra immagine del compianto Emilio)
A circa dodici mesi di distanza, credevo di aver assorbito la perdita del mio amico del cuore, ossia Emilio Iacobelli, trovato senza vita nel suo appartamento ubicato in via Aquila Romana. Invece sento ancora che il mio stomaco e la mia mente rimuginano, come se qualcosa di strano sia accaduto.
In effetti la scomparsa prematura di un vero e pr0prio personaggio dalle mille trovate, alla stregua di Eta Beta, mi lascia ancora senza parole e qualsiasi commento non fa che rafforzare il dolore per aver perso un amico… una soggetto speciale, un galantuomo e, soprattutto una persona fidata.
Conosciuto nel 1995 grazie a un’amica in comune, ci siamo divertiti un mondo e abbiamo diviso tutto e di più… cercando di non creare alcun fastidio a chicchessia… gite a Mirabilandia, partite di calcetto, serate trascorse al Leon D’Oro, tanti fine settimana al mare in compagnia di Paola, Annetta, Antonio e Andrea Di Mezza, Enrico e con i ragazzi del Convento.
Ma anche Francesco Quadrini non si è mai tirato indietro, quando si trattava di dare una mano, oppure di essere utile alla causa. È stato proprio lui a comunicarmi la macabra notizia, ed è stato come un fulmine a ciel sereno.
Sono rimasti i ricordi, come si può arguire da quanto scritto, ma sono quelli che, al contempo, attraverso la memoria emotiva ci rimandano al passato e ci riconducono all’essenza della nostra amicizia.
Non mi dilungo con le esperienze che abbiamo condiviso altrimenti termino lo spazio a disposizione, ma voglio ricordare come quando tutti erano solo pronti allo sberleffo, proprio tu caro Emilio mi hai fornito una grandissima mano d’aiuto, aiutandomi a tornare a Roma per laurearmi… è stata sufficiente un’estate per rigenerarmi… un momento difficile nel quale mi sei stato vicino e di cui ti sarò sempre grato.
Spero tu sia felice Lassù in compagnia della tua mamma, del tuo papà e, perché no, anche della tua amata Chicca, un cane di razza Dalmata che hai curato come fosse un essere umano.
Non ho altro da dire caro Emilio… rischierei di diventare ripetitivo e logorroico… grazie di tutto Emilio… e come dice il tuo conterraneo, Luciano Nicolò: ‘La Maronna t’accumpagni’.
Gilberto Farina
Direttore de: ‘Sora e Dintorni’