Cassino / Lo spettacolo dedicato a Maria Callas in replica al Teatro Manzoni

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(Sopra, la locandina relativa all’evento tenuto a Chieti;
in evidenza. la compagnia teatrale diretta da Kevin Arduini)

Straordinario successo al Teatro Marruccino di Chieti per lo spettacolo dedicato a Maria Callas, ideato e diretto dal coreografo Kevin Arduini e che sarà di nuovo messo in scena per ulteriori due ultime repliche.

Nato dall’ispirazione che Kevin Arduini ha avuto in occasione del centenario della nascita della grande artista, lo spettacolo, giunto all’undicesima replica, ha fatto registrare il tutto esaurito e sarà messo in scena per le ultime due repliche il 20 Aprile nello splendido Castello Orsini di Avezzano e il 21 Aprile al Teatro Manzoni di Cassino, per concludersi poi a Belgrado il 15 Dicembre, all’interno del Teatro Nazionale.

Ampia soddisfazione da parte del regista coreografo Kevin Arduini, per il grande successo già largamente ottenuto sia con lo spettacolo in esame, sia con i precedenti, da lui messi in scena e portati in tournèe sia in Italia, sia all’estero.

Ideato sulla figura della Divina Callas, lo spettacolo ricalca lo stile dei precedenti lavori nei quali Arduini, ha amato fondere insieme un ventaglio di tutte le belle arti, come anche gli iconici accenni all’artista messicana Frida Kahlo e al pianista polacco Wladyslaw Szpilman, contemporanei della grande cantante.

Quindici sono gli artisti in scena fra cantanti lirici, danzatori, attori e musicisti  coinvolti in questa performance dal carattere forte e appassionato come solo la Divina sapeva essere.

Protagonista indiscussa il soprano Debora Di Vetta  la quale si è esibita in maniera encomiabile in momenti di recitazione con i suoi monologhi che hanno reso l’immagine della Callas ancora più vicina all’attento pubblico che non le ha lesinato lunghi applausi di apprezzamento.

Brillanti e accattivanti gli attori Naomi Vassallo e Giorgio Collepardi i quali, nello spettacolo, hanno interpretato i genitori della Callas, mentre il ruolo del soprano Renata Tebaldi, eterna rivale della Divina in quanto l’altra maggiore cantante d’opera del secondo dopoguerra, è stato magistralmente interpretato da Bibiana Carusi, mentre la splendida danzatrice professionista, Chiara Dell’Omo ha evocato con grazia e tecnica alcune coreografie che hanno fatto da collegamento (liason ndc) durante tutto lo spettacolo, dando spessore alla fragile e tormentata anima della grande Callas.

Molto toccante il prologo in cui la danzatrice ricrea la scena delle ceneri che la Divina, proprio per suo espresso desiderio, volle che fossero disperse nelle acque del mar Egeo.

Gli altri artisti intervenuti sono stati il tenore William Diego Schiavo nei panni di Giuseppe Di Stefano, il “tenore dalla voce d’oro”, uno dei cantanti lirici più famosi del dopoguerra, il pianista Manuel Caruso, la pittrice Jenny Siracusa, la danzatrice Enrica Cornacchia, gli attori Danilo Paris e Romano Pigliacelli, le attrici caratteriste Bianca Mantovani e Francesca Bracaglia, i figuranti Pierluigi Cerilli e Marzio Datti e la piccola Michela Silvestri  che interpreta la Callas da bambina.

La Nestor Theatre Company di Kevin Arduini è una compagnia di giovani professionisti, nata nel difficile tempo post-pandemia. La passione per l’arte unita a quella, cresciuta nel tempo, protesa verso uno scopo sociale, ha spinto il coreografo Kevin Arduini a fondare una compagnia che avesse l’obiettivo di portare l’arte di questi giovani professionisti in teatri prestigiosi, con la mission di sostenere progetti umanitari.

La danza e la musica – spiega il coreografo – mi hanno da sempre affascinato, a tal punto da mettere la mia competenza ed esperienza a beneficio non solo del pubblico cosiddetto di nicchia, abituato a opere di livello, ma anche a beneficio di persone che non possono vedere tale bellezza intorno a loro. Il mio sforzo è quello, inoltre, di arrivare con i miei spettacoli, di andare in fondo nell’anima di grandi personaggi della storia. Anche la Callas, sicura e forte sulla scena, era nella vita privata una donna fragile e tormentata, un’anima alla continua ricerca dell’amore. Mi ha dunque affascinato che questa grande artista, da tutti conosciuta, fosse in realtà solo la punta dell’iceberg di ciò che si celava nella parte più sommersa di sé, o, come mi piace dire, la punta di un prezioso diamante. Il pubblico sta rispondendo molto bene, le emozioni e la verità arrivano e per me questo è l’aspetto più importante” .

Elisabetta Grossi

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