Alvito / Meditando con il calendario dell’Oasi

(In evidenza, il sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
don Alberto Mariani)

25 Febbraio 2025 –
Martedì – 7a settimana del Tempo Ordinario
Vangelo del giorno: Mc 9,30-37

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Parola del giorno: “… chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato.

Gesù, mentre percorre la Galilea con i suoi discepoli, annuncia loro la sua imminente passione e risurrezione. Le sue parole, però, rimangono incomprese e suscitano timore. I discepoli, invece di concentrarsi sul messaggio di salvezza, sono ancora legati alle ambizioni di grandezza e di prestigio. Quante volte anche noi siamo incapaci di comprendere la vera natura del Regno di Dio? Gesù, per insegnare loro l’umiltà e il servizio, prende un bambino e lo pone al centro. Questo gesto è un invito a imitare e porre al centro della nostra vita la semplicità e l’innocenza dei piccoli. In questo modo Gesù ci invita a superare le nostre rivalità e a mettere al primo posto l’amore per il prossimo, sottolineando l’importanza di servire non per gloria personale, ma per amore di Dio. Chi accoglie un bambino, accoglie Cristo stesso. Questo insegnamento ci ricorda che ogni persona, soprattutto i più fragili e indifesi, porta in sé un riflesso dell’immagine divina. Servire il prossimo significa servire Dio. Gesù ancora una volta ci chiede di spostare il nostro focus, dal nostro io al prossimo, sottolineando l’importanza di riconoscere in ogni persona bisognosa la presenza del Padre celeste. Servire il prossimo non è un semplice atto di carità: accogliendo l’altro si accoglie Dio stesso.

A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani

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