Alvito / Meditando con il calendario dell’Oasi

 

(In evidenza, il sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito,
Don Alberto Mariani)

16 Aprile 2025 – Mercoledì Santo
Vangelo del giorno: Mt 26,14-25

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del giorno: “… ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!”.

I “guai” nel Vangelo normalmente Gesù li contrappone a delle beatitudini.. In questo caso non lo fa. Perché il problema non è il tradimento in sé – tutti tradiranno – ma nel ritenere il proprio peccato più grande della Misericordia di Dio. Il Suo Amore è incommensurabile, e ne possiamo restare fuori solo se proprio non vogliamo entrarci. Ed ecco, allora, che questo “Guai” di Gesù ci suona come ammonimento più che come minaccia. Guai a pensare che il male, per quanto grande, possa superare l’amore di Dio che sempre ci precede, ci copre, ci raggiunge, ci riprende. Basta volerlo. La beatitudine contrapposta a questo “guai”, allora vogliamo pensarla in questi termini: beati noi se, anche avendo tradito l’amore di Dio che ci ha scelti e chiamati a sé – anche all’ultimo istante della nostra vita – saremo capaci di ascoltare davvero la voce di Gesù che ad ognuno, come a Giuda nel Getsemani, dice: “Amico”. Chissà se anche Giuda, in un ultimo sospiro, sarà stato capace di sussurrargli: “Signore, pietà!”.

A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani

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