(In anteprima il sacerdote-esorcista dell’Oasi Betania di Alvito, Don Alberto Mariani)
5 Novembre 2020 – Giovedì – 31a settimana del Tempo Ordinario – Vangelo del giorno: Lc 15,1-10
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Parola del giorno: ‘Vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte’
Lapidarie queste parole che tagliano diritto brutti pensieri e mormorazioni da parte di chi gli sta dietro e con gli occhi addosso per giudicarlo e condannarlo. Ma pur trovandosi sotto controllo, Gesù allarga il suo obiettivo e mette a fuoco esattamente ciò che a loro può far più male, visto che tagliano diritto per loro conto e sono pronti a giudicare e condannare. Dalle parabole emerge la gioia di chi ritrova ciò che era perduto, che sia una pecora o la moneta, con un invito a rallegrarsi e fare festa e il messaggio che quella gioia sarà più grande quando si tratta di un peccatore che si converte. Ed è questo che fa luce alla sua scelta di pranzare con i peccatori.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Betania di Alvito
Don Alberto Mariani