(Sopra un’immagine di Dee Jay Sal, in anteprima un panorama del capoluogo partenopeo)
Nasce come Dee Jay, diventa regista ed ora è impegnato nel sociale con video che rendono allegre persone sofferenti bullizxate, o vittime di razzismo. Stiamo parlando di Salvatore Sarnataro, un altro componente della grande famiglia creata da Luciano Marcuccilli con la sua Web Tv ed inserito nel Mundial Project Channel.
Salatore nasce a Napoli il 21 dicembre 1984 e, terminata la scuola dell’obbligo, inizia fin da subito a lavorare come Dee Jay, nelle feste, in discoteca, nei party. Il suo approccio con il palcoscenico non lo appassiona, vuole rimanere dietro le quinte, nel backstage, ama però dirigere, tant’è che incarna il ruolo di regista nel film tutto amatoriale dal titolo: Gomorroide prodotto nel 2013.
Raggiunto telefonicamente, Dee Jay Sal, come ama e vuole essere chiamato, ha rilasciato una breve intervista al nostro giornale telematico aperiodico.
Com’è nata la passione per il cinema e, in particolare quella per il ruolo di regista, visto che non ami molto esporti in prima persona? “Nasce tutto per gioco perchè spesso c’erano riunioni di amici nella mia abitazione. Per gioco abbiamo cominciato ad inventare personaggi e storie, ed i protagonisti erano tutti miei amici o i miei familiari. Quasi ogni sera si provava, ed ero attento, quando creavo i miei personaggi e le relative performance a ripetere, qualora vi fosse qualche indecisione a ripetere la scena. Non esisteva alcuna fonte di guadagno, non c’era alcuno scopo di lucro e siamo stati animati, solo dalla passione. Ci divertivamo con poco, eravamo felici e posso dire che si è trattato di una splendida esperienza… Dopo Gomorroide ho conosciuto Dee jay Vintage, ma il suo vero nome è Gennaro. nato a Salerno ed ora residente a Potenza, E’ rimasto impressionato positivamente dal mio video ed anche adesso mi segue in streaming“.
Cosa si prova a dirigere un gruppo di persone, a farsi rispettare, a chiedere più attenzione sul palco, a ripetere le battute? “E’ una bellissima emozione: i miei accoliti inizialmente mi guardavano con gli occhi spaventati, e facevo di tutto per renderli partecipi ed interpretare nel migliore dei modi le diverse scene. Ad esempio quando c’era uno sguardo assente o distratto li richiamavo amichevolmente, anche perché sapevamo tutti di essere tra persone che si volevano e si vogliono bene tuttora“.
Meglio recitare oppure guidare chi recita? “Sono stato sempre un ragazzo al quale non piaceva stare sul palco, anche quando selezionavo la musica, mi sistemavo dietro la consolle, senza scendere in pista. Sono stato sempre abbastanza schivo e introverso, però mi piaceva dirigere, e, a quanto pare i risultati mi hanno dato ragione“.
Gomorroide, proprio come il film uscito nel 2017 è una parodia alla malavita partenopea… ce ne vuoi parlare? “Purtroppo posso dire che la Campania viene accostata fin troppo alla camorra, alla malavita ed alla criminalità. Ma così non è in quanto è una terra che offre tante bellezze naturali, che si fa amare per la giovialità delle persone e che è molto ospitale. Gomorroide è proprio una scanzonata rappresentazione di una realtà in chiave ironica ed in cui le armi sono simboliche, ed artefatte per lasciare intendere che ci si può divertire con poco e che è tutta una finzione“.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? “Dispongo di un canale che sta prendendo vita proprio in un momento difficile che attanaglia tutto il mondo: ho quasi 30.000 iscritti con i quali faccio streaming ogni sera. Tecnicamente sono un ‘video creator’, creo ‘video game’, realizzo basi e sottofondi musicali anche per piattaforme come Sky, Il mio desiderio è quello di rimanere nel mondo della musica creando video game e facendo ‘streaming’ soprattutto per le persone che hanno problemi e che vivono una particolare situazione di disagio“.
Puoi farci un esempio? “Certamente. Mi contattano ragazzi su Instagram e mi raccontano che il loro papà non gode di buona salute, oppure che la loro mamma sta poco bene e quando mi ringraziano perché, in veste di ‘streamer’ li faccio divertire mixando tutti pezzi che donano loro sollievo, per me è una gioia immensa. Infatti è un’arma anche contro il cyberbullismo, contro il razzismo e contro ogni forma di sopruso che, purtroppo, coinvolge ragazzi più sensibili e meno fortunati“.
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare? “In primis la mia cara mamma, perché quando si è trattato di girare le scene di Gomorroide ha messo a disposizione la nostra abitazione, e poi il mio papà, il quale poco dopo l’uscita del film è venuto a mancare, gli amici che hanno vestito i panni di attori, e, poi, in particolare Domenico Costantino e Raffaele Frontone,. Non meno importanti tutti quei ragazzi che mi ringraziano perché li aiuto a stare bene psicologicamente e… dulcis in fundo Luciano Marcuccilli“.
Gilberto Farina
Direttore de: ‘Sora e Dintorni‘