(In evidenza, il sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania
di Alvito, don Alberto Mariani)
23 Marzo 2024 –
Sabato – 5a settimana di quaresima
Vangelo del giorno: Gv 11,45-56
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Lazzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Parola del giorno: “… molti dei Giudei che erano venuti da Maria, … credettero in lui.”
La vita ha vinto la morte. La forza irrompente della potenza divina che si è rivelata in Gesù provoca la fede in molti giudei presenti all’evento, ma non in tutti. C’è chi crede e chi condanna. Gesù è segno di contraddizione. Il miracolo operato da Gesù è evidente, non può essere negato, ma è un segno che mette in pericolo il potere, un segno che destabilizza l’ordine costituito, mentre c’è un bene comune da tutelare. Così pensano e dicono gli accusatori per mascherare il loro livore per quel rabbi che aveva detto di se stesso di essere la risurrezione e la vita. E lo ha dimostrato. I segni che lui fa, le sue opere, seducono il popolo, e questo a loro fa paura. Dovrà essere eliminato. Ma quel Lazzaro che ha ripreso vita accende la fede in chi sa comprendere quel segno e non teme di perdere alcun potere, perché di potere proprio non ne ha.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani