(In evidenza, il sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania
di Alvito, don Alberto Mariani)
30 Maggio 2024 –
Giovedì – 8a settimana del Tempo Ordinario
Vangelo del giorno: Mc 10,46-52
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del giorno: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!.”
Un unico grido ma capace di fare da ponte tra cecità e vista, tra disperazione e salvezza. Un unico grido rivolto a una persona che neanche vede, ma che sente essere la soluzione unica al suo dolore. Chiediamo in prestito questo grido a Bartimèo tutte le volte che siamo attaccati dal male, sia esso fisico, spirituale o psicologico. Oggi abbiamo a disposizione grandi successi scientifici e rischiamo di affidarci solo a quelli. Siamo veramente sicuri di voler guarire?
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Mariana Betania di Alvito
Don Alberto Mariani