Nei giorni scorsi all’interno del Castello Giacomo Boncompagni di Isola del Liri si è tenuto l’Isola Jazz Festival 2016 con due serate di grande livello musicale all’insegna, per l’appunto della musica jazz. Ad esibirsi nel corso del primo appuntamento è stato il quintetto denominato Preziosi-Venditti quintet che ha visto, nel ruolo di special guest il pluridecorato e famoso sassofonista romano Maurizio Giammarco. Mentre il giorno seguente l’edificio gentilizio ha ospitato il Vanessa Perilli jazz quartet.
Sono state eseguite musiche composte da Stefano Preziosi e da Maurizio Giammarco (foto in alto) con standard americani che hanno farcito l’esibizione.
A distanza di qualche giorno dalla prima performance, abbiamo incontrato in un locale di Isola del Liri il sassofonista e compositore Stefano Preziosi che ci ha rilasciato un’intervista.
A Stefano, al quale sono andati i complimenti del cronista, abbiamo chiesto di presentare i propri compagni di viaggio: “Allora intanto ci sono io al sassofono/contralto e soprano, poi c’è Romeo Venditti al trombone, Giuseppe Talone al contrabbasso, Luigi Di Chiappari, al pianoforte e Fender Rhodes, ed infine Armando Sciommeri alla batteria”.
Come nasce la vostra band? “E’ stato creato prima l’evento, e poi si è formato il complesso musicale. In precedenza avevamo suonato sempre in coppia, ma mai tutti insieme. Poi, sapendo che ci sarebbe stato un appuntamento così importante, abbiamo preparato con tempo il materiale da proporre al pubblico ed abbiamo deciso quale doveva essere la nostra direzione e il relativo stile“.
Di chi è stata l’idea di ospitare il musicista romano Maurizio Giammarco? “E’ partito tutto da un accordo tra Romeo Venditti ed il sottoscritto, perché occorreva una persona che avesse competenze strumentali, di arrangiamento e composizione oltre ad essere un grande solista. E quindi ognuno doveva mettere qualcosa di suo, e non bastava un comunissimo strumentista, ma anche un compositore. Maurizio Giammarco incarnava tale figura e la scelta non poteva non ricadere su di lui poiché suona il sax tenore e sax soprano, arrangia e prende parte alle piccole formazioni fino alle grandi band, quindi un artista a 360°. E’ dagli anni ’70 che si trova sulla cresta dell’onda, abbiamo pensato a lui ed ha accettato molto benevolmente”.
Avete tutti il Conservatorio nel vostro percorso di formazione? “Quasi tutti. Eccezion fatta per il batterista Armando Sciommeri, che si è formato negli ambienti romani, proveniamo tutti dal Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, che vanta un ottimo dipartimento di Jazz famoso anche in Italia. Poi c’è il tastierista che è pontino di origine, visto che è nato a Gaeta e da qualche anno vive a Roma“.,
C’è un programma ben definito per il futuro, oppure momentaneamente siete fermi? “Il nostro gruppo è stato costituito per partecipare ad eventi molto importanti, ma che, a dire il vero, sono pochi. Quindi, ci stiamo impegnando per i festival, e non è esclusa anche l’esibizione nei locali, ma ci siamo attivati, principalmente per i rendez vous di un certo livello e di spessore“.
A quali manifestazioni vi piacerebbe prendere parte? “Sicuramente ai festival di jazz, e, scrutando il mercato ce ne sono diversi, ma bisogna lavorare moltissimo dal punto di vista comunicativo, con il passa parola o con persone che ci segnalano, per entrare nel circuito. Alatri jazz, Acuto Jazz e, dulcis in fundo, Atina jazz sono i tre appuntamenti importanti in Ciociaria. Ma anche a Roma ce ne sono diversi, almeno una decina, ed inoltre in tutt’Italia ce ne sono molti. Ripeto: l’aspetto importante è mantenere i contatti con le persone che fanno parte dell’ambiente musicale jazzistico affinchè possano fare da tramite e da referenti“.
Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni