L’assemblea dei Sindaci dell’Ato5 ha votato per la rescissione del contratto con l’Acea .
Il segretario del Partito di Rifondazione Comunista, Paolo Ceccano (foto in alto) si chiede: “Quanto altro tempo bisognava aspettare per maturare una scelta di onestà e di volontà per eliminare l’inefficienza gestionale delle risorse idriche che, la sciagurata classe politica, del nostro territorio, anni fa ha buttato come una croce addosso alle famiglie e ad interi comparti dell’economia locale?“.
“Ad ogni buon conto – continua nella nota diramata agli organi di stampa, Ceccano – la scelta della maggioranza dei Sindaci, è per noi benvenuta e dimostra che, la nostra voce, si è alzata fin da subito, non era nè demagogica e nè infondata, per cui se oggi si è arrivati a questa positiva conclusione, lo si deve anche alla nostra capacità di insistere a denunciare che la privatizzazione dell’acqua è una cosa indegna per un paese civile. Fare profitti con un bene primario, quale è l’acqua, è come se fosse una rapina“.
Ceccano formula però, due quesiti:
A) “Come può il Partito Democratico giustificare che la totalità dei sindaci di propria espressione abbia votato contro o si sia assentata durante la votazione. Il Partito Democratico è a conoscenza o no delle malversazioni a cui è stata sottoposta l’intera provincia, dalla popolazione fino ad arrivare ai livelli istituzionali comunali, da parte dell’Acea? Cosa pensano questi sindaci: forse che la privatizzazione abbia portato efficienza ed equità? E che il disappunto delle cittadinanze siano miasmi capricciosi?“.
B) “Noi ci auguriamo che questa ritrovata presa di coscienza da parte delle amministrazioni locali provinciali che questo voto sembra manifestare, consista nel disporre al meglio la futura gestione delle risorse idriche di tutta la provincia con una modalità che dovrà essere necessariamente pubblica. La privatizzazione, ormai, è la storia a confermarlo, non ha mai sanato ciò che la cattiva politica ha generato. Il privato opera per il suo bene, cioè gestisce per produrre profitti, ma l’acqua, come l’aria, è resa disponibile a ognuno secondo giusta Natura e non può essere oggetto di scambio economico. Sapranno i Sindaci dedurre, da tutta questa ultradecennale storia di disagevole e ingiusta conduzione del bene pubblico, le dovute conclusioni e raccogliere e non tradire la nostra speranza e quella dei cittadini?“.
Il segretario del Partito di Rif. Com.
Dott. Paolo Ceccano