Per conoscere ancora meglio suor Rosella Soressi (foto in alto) è doveroso essere presenti a questo incontro. Fu una donna completa, speciale, unica e testimone vera di un grande amore cristiano ed umano verso “gli ultimi”.
Infatti, si terrà sabato 18 alle 17:00, proprio al centro tra Sora, Isola Liri ed Arpino, presso l’Istituto San Giuseppe delle Suore Operaie di Gesù in via S. Altissimo a Carnello, la presentazione del libro: “Suor Rosella Soressi – La mamma della Romania.
In missione tra gli ultimi dopo la caduta di Ceausescu. “La persona che è mancata può rivivere nelle parole di chi l’ha conosciuta, conquistando una vita ulteriore; perché ogni vita è un patrimonio unico da fissare su carta – scrive Giorgia Mantovani, l’autrice del libro e a lei va tutto il merito di tenere viva la memoria e l’opera di Suor Rosella, a chi l’ha conosciuta e farla conoscere a chi non ha ricevuto la grazia di incontrarla.
“Tutti parlano di Madre Teresa di Calcutta, ma io la vedo qui davanti a me”, ha detto Ioan Robu, arcivescovo di Bucarest e leggendo il libro si apprende che l’Arcivescovo non ha usato una figura retorica per additare Suor Rosella e la sua grande opera di “Carità”, la nostra missionaria davvero si è spesa con amore e perseveranza “santificandosi per santificare” come recita il carisma della congregazione delle Suore Operaie di Gesù.
È stato affidato al preside Luigi Gulia, presidente del Centro di Studi Sorani “Vincenzo Patriarca”, il compito di coordinare gli interventi dei relatori che si alterneranno nella presentazione del libro: suor Maria Pia Moresco, Don Antonio Lecce, Massimo Scardellato, don Stefano Garilli e l’autrice Giorgia Mantovani tracceranno il ricordo di Rosella lungo il cammino che da Podenzano, per Carnello, l’ha portata fino a Bucarest.
E’ qui, in Romania, che Suor Rosella ha speso tutta la sua vita per i “suoi poveri” come ripeteva continuamente a tutti quelli a cui chiedeva aiuto per aiutare. Nella Romania dei primi anni novanta, quella della rivoluzione post caduta del Muro, quella del dopo Ceausescu, i poveri erano i bambini abbandonati per strada dai genitori, degli anziani non più autosufficienti emarginati in attesa dell’ultima ora, ragazze sull’orlo della perdizione, perché senza futuro. E’ qui che Suor Rosella ha compiuto il vero miracolo: ha restituito alla gente di Romania, attraverso l’aiuto dato agli ultimi, la Speranza.
Gianni Fabrizio
Addetto stampa
Diocesi di Sora