Sora / La Caritas Diocesana salva una donna ed una neonata nigeriane

Sandra e Sabrina madre e figlia nigeriane immagine 99

Sandra viene dalla Nigeria e con un nome così italiano deve avere un amore “di famiglia” per la nostra nazione. Il suo paese è la prima economia del continente, da solo ospita un quinto dell’intera popolazione africana: la Nigeria è l’economia più florida di quel  continente, al 37° posto nel mondo per il suo Pil, grazie alla ricchezza dei giacimenti petroliferi.

Ma Sandra non è venuta in Italia per  turismo, perché questa è solo una faccia della medaglia, e lei fa parte dell’altra faccia della stessa medaglia, che in Nigeria parla di povertà, sfruttamento, attacchi terroristici di Boko Haram,  violenze continue, che hanno ucciso civili a migliaia; parla di milioni di persone che  non hanno accesso all’acqua potabile, di pena di morte e di un clima di paura che spegne la gioia.

E questo ancora non basta, perché in mezzo, tra le due facce ci siamo noi dell’occidente “civilizzato” e non ci facciamo una bella figura: la distruzione dell’ambiente dovuta all’indifferenza delle grandi compagnie petrolifere e del governo centrale hanno reso il delta del Niger una delle zone più inquinate al mondo, costringendo la popolazione che in questa zona praticava l’agricoltura, ad abbandonare le terre e spostarsi.

Spesso le organizzazioni umanitarie hanno denunciato gli abusi delle autorità che costringono gli abitanti soprattutto delle zone rurali a lasciare le proprietà per fare posto alle multinazionali. Così, Sandra fugge, perché ha 23 anni e sa ancora sorridere. Non racconta molto di sé e soltanto continua a ripetere che non è sposata, non ha un compagno… è  da sola. Sola, ma con una nuova vita in grembo… Sola, fino al 10 febbraio, perché quella sera è nata Sabrina, una piccola bellissima sorana nigeriana, venuta al mondo sotto il segno della speranza, al reparto di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale “S.s. Trinità” di Sora, grazie alla cura di medici, infermieri e tutto il personale, che qui è doveroso ringraziare.

Sandra era arrivata da noi nel cuore della notte tra il 21 e il 22 luglio del 2016. Gli operatori della Caritas aspettavano un gruppo di uomini, ma sull’autobus proveniente da Catania c’erano solo donne e tra queste c’era lei, Sandra, giunta con un barcone dalla Libia, da sola, incinta, al secondo mese di gravidanza. La Caritas Diocesana, grazie all’attenzione premurosa del vescovo Gerardo Antonazzo, utilizzò immediatamente alcuni locali del Centro pastorale San Luca e dieci ragazze vennero accolte e seguite dalla cooperativa “La Speranza”.

Nel caso di Sandra, non avendo il supporto e il contenimento di un nucleo familiare, la Cooperativa ha inoltrato alle autorità competenti la richiesta di trasferimento in un centro di accoglienza per donne sole con bambini. E nell’attesa è nata Sabrina. Si direbbe una storia di ordinaria immigrazione, ma quando guardi la piccola Sabrina che dorme tra le braccia di sua madre,  capisci che è una storia di straordinaria voglia di futuro. Il miracolo della vita… una bimba bellissima!

Suor Antonella Piccirilli

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