Un autentico pienone è stato registrato nei giorni scorsi all’interno della sala ex Enals di Posta Fibreno in occasione della presentazione del libro di poesie intitolato: “Rosino Lecce – La mia vita“.
L’autore, ossia Rosino Lecce (foto in alto in compagnia di Pasqualina Lecce e Giuseppe Ferrera) in una recente intervista ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto della risposta del pubblico postese e non solo. In tanti sono intervenuti, curiosi di sfogliare il mio libro composto da quattrocento poesie che parlano della mia vita, dal primo vagito emesso in una culla nel lontano, non so quanto, 1967, fino ai nostri giorni“.
Buono anche il computo delle vendite? “Sì… ne sono rimaste soltanto sedici copie che, conto di divulgare a breve, ad amici e conoscenti“.
Allora Rosino il tuo è un lavoro che avevi già in cantiere, oppure è un’opera recente? “Erano diversi anni che non vedevo l’ora di pubblicare il mio libro che s’intitola: Rosino Lecce (la mia vita)… ma, vuoi per problemi economici, vuoi per ritardi dovuti alla stampa, e ad altre variabili che sono intervenute, ho dovuto ritardare la presentazione del mio lavoro”.
Quali sono gli argomenti trattati nel tuo progetto editoriale? “Tutte le esperienze di vita che ho vissuto sulla mia pelle, dalle persone incontrate, dalle cose, dai giochi e, che poi non ho più rivisto”.
Sono stati chiamati in causa anche dei professionisti che hanno fatto parte di questo lungo percorso? “Sì, si tratta del Dr. Antonio Farina e del Professor Giovanni Ricci i quali mi hanno aiutato e mi hanno corretto le bozze con non poche difficoltà. Inoltre hanno avuto il compito di moderare la conferenza nel corso della quale il mio libro è stato illustrato”.
C’è una prefazione? “No, soltanto un indice analitico”.
C’è una composizione alla quale sei legato in modo particolare? “Indubbiamente! Ricordo con molta nostalgia il cane della riserva, ossia Hulk, perché, due anni fa circa, alcuni turisti si accanirono su di lui in modo bestiale e disumano”.
In che modo? “Quella povera bestia era abituata a cibarsi di crocchette, mentre quelle persone si presero la briga di darle i propri avanzi. Il cane cominciò subito a stare male ed a nulla valsero le cure del veterinario perché fu bloccato da una grave emorragia interna e morì”.
Visto l’enorme successo ottenuto, ci sarà una prosecuzione oppure è soltanto una stella che brilla nell’intero universo? “E’ semplicemente una goccia in un mare immenso e servirà per farmi conoscere e per dimostrare chi sono in realtà, per davvero, ed in modo particolare, alle persone che non mi hanno mai potuto sopportare”.
E qual è l’esperienza di vita che racconti nel tuo libro che ti ha toccato in modo speciale? “Quella di don Claudio Ferrante: la ricordo con maggiore trasporto affettivo ed emotivo”.
Perché cosa è successo? “E’ stato come un padre, un mentore che mi voleva molto bene e mi regalava tutte le riviste e tutti i libri accogliendomi a braccia aperte e la poesia che gli ho dedicato si intitola: “Don Claudio Ferrante, il mio parroco del cuore”.
La tua pubblicazione verrà diffusa nelle librerie oppure nelle edicole? “Non esattamente, in quanto è stata assegnata su richiesta la sera stessa in cui è avvenuta la presentazione… ovviamente con tanto di dedica”.
Ad maiora… caro Rosino e… se son rose fioriranno!
Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni
Addetto stampa de: Miss Valcomino