Nei giorni scorsi, si è svolto, presso la Chiesa di San Bartolomeo a Sora il primo dei due incontri sul tema “La Famiglia realtà naturale o costruzione sociale e politica? Quale futuro per mamma e papà?”, a cura dell’ Avvocato Bruno Forte (in foto) e della Dott.ssa Stefania Schettino.
Come ha evidenziato l’Avv. Forte, il cristiano deve inevitabilmente garantire il rispetto della libertà delle coppie (etero o gay) che decidono di vivere insieme e riservare ad esse la giusta accoglienza, senza però rinunciare ad annunciare la bellezza dell’incontro con Gesù ed a ribadire con forza e senza paura che la famiglia, quale cellula della società, si fonda sul matrimonio tra uomo e donna.
Alla luce di tali considerazioni, e precisando che si tratta di esseri umani e non di cose, il desiderio naturale di avere un figlio non può travalicare i limiti della natura stessa e non può giustificare l’attivazione di meccanismi di compravendita, quale il cosiddetto utero in affitto, che riducono a “cosa” la persona umana.
Il dato di fatto che due uomini o due donne non possano mettere da soli / da sole al mondo un figlio non è un fatto discriminatorio bensì un fatto naturale, al quale fa seguito l’impossibile equiparazione del loro rapporto sentimentale a quello matrimoniale, che è strutturalmente aperto e preordinato alla vita.
Compiute pertanto le dovute premesse, l’Avv. Forte ha proseguito l’incontro, offrendo ai presenti un’analisi dettagliata delle novità giuridiche di recente discusse dai nostri governanti, i quali, nel tentativo di giustificare le misure che intendono adottare, hanno richiamato asseriti principi e dettami presuntivamente impartiti dall’Europa.
Come ha ben sottolineato l’Avv. Forte, però, l’Unione Europea non può imporre agli Stati membri alcuna regolamentazione del diritto di famiglia, materia strettamente riservata alla potestà legislativa di ogni singolo Stato. L’unica cosa che essa ha suggerito di fare è stata quella di regolamentare le unioni tra persone conviventi (etero o gay che siano).
A supporto di tali affermazioni il relatore ha fatto espresso riferimento, in primo luogo, all’ art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che sancisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, nel quale può essere ricompresa una relazione affettiva tra persone dello stesso sesso protetta dall’ordinamento, ma non necessariamente con l’istituto matrimoniale, ed in secondo luogo, all’ art. 12 della citata Convenzione che prevede il diritto al matrimonio, ma non sancisce alcun obbligo per gli Stati di estensione del modello matrimoniale anche alle persone dello stesso.
L’Avv. Forte ha proseguito l’esame delle novità giuridiche fornendo delucidazioni in riferimento al tanto discusso DdlCirinnà avente ad oggetto la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze. Con testo alla mano il relatore ha illustrato in maniera puntuale e precisa tutti i parallelismi che si possono agevolmente riscontrare tra la disciplina introdotta dal disegno di legge (ad oggi approvato dal Senato, ed in attesa di approvazione della Camera) e quella relativa al matrimonio.
In effetti, non vi sono differenze sostanziali tra le unioni civili ed il matrimonio. Il disegno di legge, di fatto, fa continui rimandi alle disposizioni previste dal nostro ordinamento giuridico in materia di matrimonio. Basti pensare all’art. 1 che, al comma 2 ripropone pedissequamente il rito civile del matrimonio: “due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un’unione civile mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni”.
L’incontro si è poi concluso con una breve panoramica sulle tematiche che sono state affrontate nello stesso giorno presso la medesima Chiesa, tra cui quelle sottese alla Legge n. 40/2004 che regolamenta la procreazione medicalmente assistita che sono state esposte a cura della Dott.ssa Stefania Schettino.
Rita Balestrieri