(Sopra Gioele Tullio immortalato in occasione de: ‘la Sagra della Ranocchia’ è stanco, ma contento al contempo per il giocattolo che gli è stato regalato. In anteprima l’autore della mostra, Mario Vani con il suo libro: ‘Postesi’)
Un fine settimana dedicato agli scatti fotografici contenuti in un libro intitolato semplicemente ‘Postesi’ ed ad una mostra fotografica denominata: ‘Più a sud’. I soggetti immortalati sono anziani, giovani, meno giovani e bambini sorpresi in pose interessanti ed originali studiate e orchestrate con dovizia di particolari dal fotografo professionista, Mario Vani.
Intervistato nell’ex sala Enals dove si è tenuto il rendez vous, il deus ex machina, Mario Vani ha dichiarato: “L’idea nasce da lontano, non decidi di realizzare un libro dalla sera al mattino. Ho avuto sempre il desiderio di approntare un prodotto editoriale da lasciare al popolo postese e, qualcosa che potesse testimoniare sia le persone, sia i luoghi del mio paese. Attraverso il libro si possono rivedere i visi delle persone, i volti, le posture, i luoghi ed anche i mestieri che, via via, purtroppo, stanno scomparendo. E’ un libro che ho dovuto dividere in diversi capitoli perché raggruppa molteplici settori, dal tempo libero, al lavoro, dall’arte, allo sport”.
Quanto ti hanno aiutato i diversi corsi di fotografia e le specializzazioni ottenute negli anni precedenti? “Tantissimo… mi occupo di fotografia ormai da trentacinque anni, e, inizialmente è soltanto un gioco, mentre crescendo, ti rendi conto che si trasforma in una vera passione, e diventa un modo di vivere, quasi uno stile di vita. Attraverso questi anni c’è stato sempre un maggior coinvolgimento, anche nello studio e nell’approfondimento della storia, della tecnica, degli autori, delle opere, che mi hanno chiaramente arricchito e conferito un’esperienza notevole che hanno avuto come epilogo l’organizzazione di veri e propri corsi di fotografia per gli allievi”.
Cosa ti attendi dalla mostra e, soprattutto dal ricchissimo volume? “Intanto, voglio precisare che, sono abituato a fotografare per me stesso. Non si promuovono iniziative culturali certamente per motivi economici o per mettersi in mostra, ma è pur vero che, se hai degli scatti inediti e li tieni in un cassetto, il lavoro non fa testo e non ha un senso veridico e legittimo. Quindi fotografare per se stessi perché si tratta di una grande soddisfazione personale, quasi un bisogno endemico, è fisiologico, ma penso che le foto vadano anche mostrate, e sottoposte alla critica si spera, costruttiva“.
Il pensiero in questo momento vola verso una persona che, ahimè non è più tra noi e, che, come te era appassionato di fotografia… “Ho scritto una dedica particolare prestampata al mio amico Danilo il quale ci ha lasciato prematuramente, ma anche altri nel nostro paesello se ne sono andati in età molto giovane“.
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare? “Certamente… intanto il Sindaco Dott. Adamo Pantano, tutta l’Amministrazione che ha messo a disposizione la struttura, e la logistica per la realizzazione dell’evento che si snoda in due momenti: la presentazione del libro e la mostra fotografica. Mi preme ringraziare anche il popolo postese perché i veri protagonisti sono stati gli abitanti del paesello. Il fotografo rimane nascosto dietro la fotocamera, ma poi le persone che rimangono nella storia sono i cittadini fotografati“.
Pensi che in futuro ci saranno manifestazione consimili? “Quando si parla di fotografia sono sempre favorevole anche perché penso si tratti non solo di una forma d’arte, ma anche di cultura e diffonderla gratuitamente giova allo spirito e, soprattutto al proprio arricchimento intellettuale. Non posso fare previsioni, ma mi auguro di non essere il solo ad intraprendere tali iniziative, in futuro e, da parte mia ci sarà sempre l’approvazione“.
Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni