(In anteprima il sacerdote-esorcista dell’Oasi Betania di Alvito, Don Alberto Mariani)
26 Ottobre 2020 – Lunedì – 30a settimana del Tempo Ordinario – Vangelo del giorno: Lc 13,10-17
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del giorno: ‘Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano’
Ha avuto un bel da fare Gesù con gli avversari, sempre pronti ad accusarlo e controbatterlo, ma anche per loro non è stata cosa facile l’incontro che in più di una occasione è diventato scontro, e l’attacco, per quanto fosse possa essere subdolo e ben studiato, molto spesso si ritorceva loro contro. In questo caso è stato ancora peggio perché, oltre ad essere stati smascherati da Gesù nella falsità, messi alla berlina e definiti “ipocriti”, hanno anche dovuto sottostare alla vergogna davanti alla folla che è dalla sua parte ed esulta per tutte le meraviglie che egli compie.
A cura del sacerdote-esorcista
dell’Oasi Betania di Alvito
Don Alberto Mariani